A rischio la volta della Sala Furietti
Per la Mai servono 500 mila euro

L'intervento dev'essere fatto in fretta. Ma col minor male possibile: senza chiudere e senza spostare i libri. Per questo, per salvare la sala Furietti della biblioteca Angelo Mai, entrerà in azione anche l'«uomo ragno».

L'intervento dev'essere fatto in fretta. Ma col minor male possibile: senza chiudere e senza spostare i libri. Per questo, per salvare la sala Furietti della biblioteca Angelo Mai, entrerà in azione anche l'«uomo ragno»: personale altamente specializzato in arrampicate per rilevare lo stato di degrado della volta, da «sospesi», senza appoggiarsi sul manufatto che, gravemente compromesso dalle infiltrazioni e dal tempo, rischia di cedere e ha reso necessaria la chiusura dello spazio.

Palafrizzoni ha messo a punto il piano d'emergenza per la biblioteca Mai, in una riunione a porte chiuse, ieri, con i tecnici, il sindaco e gli assessori ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli e alla Cultura Claudia Sartirani.

«Il problema è serio – commenta Fanco Tentorio – ed è stato evidenziato dai sopralluoghi effettuati dopo il terremoto. Le scosse non sono però la causa del danno, derivato dagli anni e da una tecnica di costruzione non moderna». «La prima fase – entra nel dettaglio Saltarelli – prevede l'esplorazione sopra la volta della sala di lettura intitolata a Furietti, per rilevare le condizioni di ammaloramento della struttura. Visto lo stato molto precario, non ci si può appoggiare. I rilievi, quindi, andranno fatti calandosi da una botola del tetto e rimanendo sospesi. Per questo entreranno in azione persone con competenze d'arrampicata. In base alle risultanze lavoreremo sul progetto vero e proprio».

Nel frattempo - l'assessore ai Lavori pubblici precisa la fase due - «si raccoglieranno i preventivi per una architettura metallica di emergenza da innestare sotto la volta (una specie di sottotetto), per mettere in sicurezza sia i libri sia la volta, consentendo di rendere fruibile la sala». Da un primo calcolo, l'operazione dovrebbe costare 500 mila euro e durare circa un anno.

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