«Mia moglie spendeva alle slot
Ecco perchè ho appiccato il rogo»

Ha dato fuoco a una sedia nel suo appartamento vicino al centro storico di Ambivere dopo aver perso la testa quando ha scoperto che parte considerevole del suo stipendio - l'unico in famiglia - veniva devoluta alle slot-machine, dispendioso passatempo della moglie.

Forse bruciava più la rabbia che aveva in corpo di quella sedia a cui aveva appena dato fuoco nel suo appartamento vicino al centro storico di Ambivere. Lui, operaio carpentiere incensurato di 49 anni, abituato a spaccarsi la schiena di lavoro, ha perso la testa non appena ha scoperto che parte considerevole del suo stipendio - l'unico in famiglia - veniva devoluta alle slot-machine, dispendioso passatempo a cui s'era ultimamente votata la consorte.

«Avevo bevuto un po' ed ero arrabbiato con mia moglie perché spendeva in quel modo molti soldi. Non so cosa mi è successo, ho perso la testa e ho incendiato la sedia». È quello che, in sostanza, ha raccontato ieri il quarantanovenne, assistito dall'avvocato Paolo Corallo, al gip Alberto Viti. Che alla fine ha convalidato l'arresto e ha disposto la scarcerazione con divieto di dimora in paese. La lite fra coniugi era esplosa nel pomeriggio di domenica. Lui, il classico gran lavoratore che si sobbarca anche trasferte all'estero, viene a sapere che la consorte è solita spendere grosse cifre (almeno, se rapportate alla paga di un carpentiere) ai videopoker.

L'uomo s'arrabbia, glielo rinfaccia, le dice che non è il caso di sperperare una consistente porzione dell'unica fonte di reddito della famiglia (con loro abita il figlio sedicenne, gli altri due vivono per conto proprio). Lei ribatte, il diverbio si fa sempre più acceso. Fino a che lui, in un accesso d'ira, non appicca il fuoco a una sedia all'interno dell'abitazione. Mentre le fiamme cominciano a divampare, l'operaio ordina alla moglie di uscire. La donna, spaventata, corre all'esterno urlando e richiamando l'attenzione dei vicini. È lo stesso carpentiere che chiamerà i carabinieri. Quando arrivano, insieme ai vigili del fuoco, la sedia presenta solo alcune bruciature: il rogo è stato subito soffocato dall'uomo oppure non ha avuto modo di sprigionarsi. Sia come sia, è il segno che il quarantanovenne non aveva la reale intenzione di dar fuoco alla casa.

Dopo la scarcerazione è stato accolto in casa di un fratello, fuori Ambivere. Ha il divieto di tornare in paese, ma non quello di incontrare la moglie. Il giudice confida che i due possano presto riappacificarsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA