«Dovete» pagare i «buoni vacanza»?
Federconsumatori: è una vera truffa

«Non pagate». Se avete ricevuto lettere dall'agenzia viaggi Obiettivo Europa, con le quali si minaccia una citazione al Tribunale di Roma in caso non si provveda al saldo entro 15 giorni, rivolgetevi a Federconsumatori. Ecco cosa sta accadendo.

«Non pagate». Se avete ricevuto lettere dall'agenzia viaggi Obiettivo Europa, con le quali si minaccia una citazione al Tribunale di Roma in caso non si provveda al saldo entro 15 giorni, rivolgetevi a Federconsumatori

In questi giorni, spiega Federconsumatori, si sono rivolti all'associazione alcuni cittadini che hanno ricevuto la “minaccia” di essere citati presso il Tribunale di Roma, se non pagano un presunto debito mai contratto.

«La vicenda - si legge in un comunicato - nacque l'anno scorso quando una sedicente “agenzia viaggi Obiettivo Europa“ inviò a diverse persone dei buoni vacanza proponendone l'utilizzo per ottenere sconti. Coloro che ricevettero i voucher, senza avere sottoscritto alcun impegno a usarli, considerandoli una delle tante offerte pubblicitarie che pervengono con lo scopo implicito di invogliare ad acquistare pacchetti vacanza, li ignorarono».

L'agenzia che li spedì «ora chiede di pagarne il controvalore (attualizzato a € 392.00). Già nel mese di marzo  si registrarono tentativi di “recupero crediti” che, su indicazione di Federconsumatori, furono respinti al mittente».

A distanza di alcuni  mesi, aggiunge l'associazione - diversi cittadini (prevalentemente liberi professionisti) segnalano di avere ricevuto ulteriori  lettere con la richiesta di pagamento del debito entro 15 giorni dal ricevimento dell'avviso, al fine di evitare  il deposito dell'atto di  citazione presso l'Ufficio del Giudice di Pace di Roma.

Nella “storia”  sono coinvolte altre persone residenti in diverse realtà italiane (Verona, Padova, Pesaro,ecc…): «per questo abbiamo segnalato il fatto alla sede nazionale di Federconsumatori che, con una nota a firma del presidente  ribadisce: “C'è tempo per verificare la portata della cosa e valutare eventualmente azioni da intraprendere, condividendole con i territori che dovessero risultare coinvolti. Il primo passo comunque che vi raccomando è quello di NON FAR PAGARE i consumatori;  la pratica adottata è molto simile ad un altro caso scoppiato nel 2003/2004 di Edifin, che alcuni ricorderanno, e per cui fu emessa una sentenza in favore di Federconsumatori Nazionale e di condanna della recupero crediti”».

Federconsumatori Bergamo invita quindi a segnalare alle autorità (con denuncia)  o/e ai propri sportelli le richieste anomale e, per  non cadere nel tranello, rifiutare ogni forma di pagamento non dovuto. «Presso le nostre  sedi sono disponibili “lettere tipo” da inviare come prima  risposta all'ufficio recupero crediti e, inoltre, si può valutare la possibilità di attivare un'azione collettiva per difendersi dai soprusi evidenziati».

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