Il «muro» di via Autostrada:
la Procura indaga per corruzione

Il «muro» di via Autostrada  e tutta la convenzione fra il Comune di Bergamo e la società Brumans, che si occupa del piano di recupero, è finita sotto la lente degli inquirenti. Da mesi la Procura ha aperto un fascicolo, ma la notizia è trapelata solo ora.

Il «muro» di via Autostrada e tutta la convenzione fra il Comune di Bergamo e la società Brumans, che si occupa del piano di recupero, è finita sotto la lente degli inquirenti. Da mesi la Procura ha aperto un fascicolo, ma la notizia è trapelata solo ora.

Secondo indiscrezioni, i carabinieri stanno indagando già dal 2011, quando era esplosa la polemica sul muro che nasconde Città Alta alla vista di chi entra a Bergamo dall'autostrada.

Gli accertamenti riguardano la convenzione firmata nel giugno del 2009, quando Bergamo era amministrata dalla giunta di centrosinistra guidata da Roberto Bruni: sotto la lente sarebbero finiti in particolare gli uffici tecnici e i tecnici del Comune che si erano occupati della vicenda.

L'ipotesi investigativa è che si sarebbe agito in maniera frettolosa, per completare l'operazione entro i termini della scadenza di quella amministrazione. Ma - secondo le informazioni trapelate - la firma della convenzione sarebbe stata agevolata da «dazioni», non si sa se sotto forma di denaro o di regalie.

Quello al momento sembra certo è che negli ultimi 3 mesi almeno 30 persone sarebbero state sentite nella caserma di via delle Valli dai carabinieri, persone ritenute informate sui fatti.

Sugli indagati c'è il più stretto riserbo e non è chiaro, al momento, se oltre a quello dei tecnici nei fascicoli della Procura sia coinvolto anche il livello politico.

È anche trapelata la notizia che, nel corso dell'indagine, quando era scoppiato il caso urbanistico, è arrivato ai magistrati anche un esposto che sosterrebbe come 300 mila euro sarebbero stati versati per agevolare la convenzione.

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