Famiglie bergamasche in crisi:
quando anche mille euro van bene

Le famiglie in Italia relativamente povere sono sempre più numerose: 8 milioni secondo l'Istat che considera pari a mille euro la soglia di povertà relativa per una famiglia di due persone. Nella Bergamasca c'è chi con mille euro al mese già si riterrebbe fortunato.

Le famiglie in Italia relativamente povere sono sempre più numerose: 8 milioni secondo il rapporto sulla povertà dell'Istat che considera pari a poco più di mille euro la soglia di povertà relativa per una famiglia di due persone. Ma anche nella Bergamasca c'è chi con mille euro al mese già si riterrebbe fortunato, come Mario e Luisa (i nomi sono ovviamente di fantasia).

«Riceverò fino alla fine di luglio 800 euro per la disoccupazione. Poi più nulla. Ho 47 anni, moglie e tre figli di 15, 9 e 4 anni - racconta Mario, che ha sempre lavorato come muratore per una piccola impresa edile della Valle Seriana -. Tutto è iniziato con il 2009 quando con la crisi economica l'impresa ha avuto sempre meno lavoro. Via via l'orario ha subito riduzioni e così anche lo stipendio, fino alla chiusura definitiva nel dicembre 2011 per fallimento. Così non ho nemmeno ricevuto la liquidazione».

All'improvviso Mario si trova senza lavoro e senza ammortizzatori sociali perché l'impresa ha meno di 15 dipendenti, in una sorta di limbo perché «troppo giovane per la pensione e troppo vecchio per essere assunto». Per otto mesi ottiene il riconoscimento del sussidio per disoccupazione, che scadrà alla fine di questo mese. «Mi sono rivolto al Centro ascolto Caritas di un paese diverso da quello in cui abito. Per vergogna. Non è facile chiedere aiuto. Fino a pochi anni fa guadagnavo da 1.800 a 2.100 euro al mese. Stavamo bene. Ai miei figli non mancava nulla. Da sei mesi non riesco a pagare la rata del mutuo».

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