Una donna insonne e un tunisino
fanno arrestare un imbianchino

Quando l'unione fa la forza. Nella notte tra martedì 24 e mercoledì 25 luglio i carabinieri del Nucleo radiomobile di Bergamo hanno arrestato un imbianchino, autore di una spaccata in un bar, con l'aiuto della titolare del locale, di una vicina e di un tunisino.

Quando l'unione fa la forza. Nella notte tra martedì 24 e mercoledì 25 luglio i carabinieri del Nucleo radiomobile di Bergamo hanno arrestato un imbianchino, autore di una spaccata in un bar, con l'aiuto della titolare del locale, di una vicina e di un tunisino.

Ricostruiamo la storia. Verso le 2 la titolare del bar Mivà, in via Rampinelli a Ponte San Pietro, riceve la telefonata d'allarme, corre al bar e vede che una finestra del locale è stata forzata, è una spaccata. Avverte i carabinieri e nel frattempo una residente nei pressi, che era stata svegliata dai rumori del ladri, la informa che è riuscita a predere numero di targa e modello dell'auto dei fuggitivi.

Scattano così le ricerche delle forze dell'ordine. I carabinieri scovano la macchina, una Ford Focus station wagon, che non risulta rubata, bensì è di proprietà di un genovese, parcheggiata in via Principe Umberto a Bonate Sopra. Di lì passa un tunisino, i carabinieri gli chiedono se sappia dove abita il proprietario e lui indica l'abitazione giusta.

Le forze dell'ordine entrano in casa e scoprono l'imbianchino, un 32enne di origine calabrese con precedenti penali, insieme a un pregiudicato. Nella macchina dell'imbianchino i carabinieri trovano la bombola di schiuma impiegata dal malvivente per isolare l'impianto acustico d'allarme del bar, mentre nel capannone degli attrezzi c'è il cambiamonete rubato, già tagliato con un flessibile e dal quale sono stati asportati 762 euro, tutte in monetine di un euro.

L'imbianchino viene così arrestato. Per lui condanna di quattro mesi nel processo per direttissima.

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