Omicidio Gaspani, oggi la sentenza
«Non sapevo della spedizione punitiva»

Non sapeva nulla di una eventuale spedizione punitiva, e tanto meno di un omicidio premeditato: i difensori di Salvatore Massaro Cenere, lo hanno detto chiaramente, durante le arringhe al giudice dell'udienza preliminare Raffaella Mascarino.

Non sapeva nulla di una eventuale spedizione punitiva, e tanto meno di un omicidio premeditato: i difensori di Salvatore Massaro Cenere, 45 anni, gli avvocati Matteo Acquaroli e Cesare Di Cintio, giovedì lo hanno detto chiaramente, durante le loro arringhe davanti al giudice dell'udienza preliminare Raffaella Mascarino.

Screditati gli elementi a sostegno dell'accusa di omicidio, secondo i due difensori, resterebbe al limite la questione del favoreggiamento: la prima ipotesi di reato per cui, in effetti, il 45enne era stato indagato nell'ambito dell'omicidio di Mario Gaspani, 57 anni, ucciso il 26 marzo 2011 nella sua villa di Boltiere e abbandonato a Osio Sotto.

A far scattare il concorso in omicidio premeditato erano state le intercettazioni ambientali in carcere a carico dei fratelli Luci, che però la difesa ha smontato. La richiesta è dunque quella di derubricare l'accusa di omicidio premeditato in favoreggiamento e condannare Massaro Cenere al minimo della pena, con attenuanti generiche.

Assoluzione piena è stata la richiesta di Nicola Marannino, che assiste Bruno Antonio Luci.

Questa mattina le repliche delle parti, poi la sentenza del gup.

Leggi di più su L'Eco in edicola venerdì 27 luglio

© RIPRODUZIONE RISERVATA