Consegnati i beagle di Green Hill
Un cucciolo anche a Colognola

Lo hanno chiamato Iggy, in onore della rockstar statunitense Iggy Pop. «Se invece ci avessero assegnato una femmina l'avremmo chiamata Janis, come Janis Joplin».

Lo hanno chiamato Iggy, in onore della rockstar statunitense Iggy Pop. «Se invece ci avessero assegnato una femmina l'avremmo chiamata Janis, come Janis Joplin».

Lui è uno dei beagle provenienti dall'allevamento Green Hill di Montichiari, nel Bresciano, loro sono una famiglia di Colognola che è stata tra le prime, ieri, a ottenere l'affidamento del cagnolino. Papà Valter Gentilini, impiegato di 51 anni, mamma Ombretta Grassi, casalinga di 42, e il figlio Richard, 13 anni, studente alle Medie, ieri mattina hanno raggiunto di buon'ora la sede del Corpo forestale dello Stato di Brescia dove sono stati affidati in consegna i primi beagle provenienti dall'allevamento posto sotto sequestro dalla magistratura una settimana fa. In tutto 150 i primi cani assegnati ieri, a fronte di quasi tremila richieste giunte da tutta Italia. Compresa la Bergamasca.

«Sono socio della Lav, la Lega anti vivisezione da diversi anni – spiega Ombretta – e appena ho saputo della possibilità di adottare questi cani salvati dalla vivisezione ci siamo subito fatti avanti. L'attesa è stata piuttosto lunga, sembra per delle procedure burocratiche un po' complesse». Giunti a Brescia alle 8,40, i Gentilini hanno infatti potuto abbracciare Iggy soltanto alle 14,30, dopo sei ore di attesa accanto a tante altre famiglie, giunte un po' da tutto il Nord Italia – in particolare dalle province di Milano e Belluno – per adottare i beagle.

«Attualmente abbiamo soltanto un pappagallino in casa ed era da tanto che volevamo avere anche un cane», spiega Ombretta. La famiglia vive in un quadrilocale di via Mameli a Colognola. «Di certo dovremo avere un'attenzione ancor maggiore nei confronti di Iggy – aggiunge –, vista anche la storia sua e di tutti i suoi fratelli provenienti dall'allevamento di Green Hill. Ci eravamo messi in lista fin da subito e ieri sera (giovedì per chi legge, ndr.) ci hanno telefonato attorno alle 19, dicendoci che ci saremmo dovuti presentare l'indomani mattina per il ritiro». Il ruolo della famiglia di Colognola, così come quello di tutte le altre famiglie, è proprio quello di tutori del cane.

E se il tribunale dovesse decidere che gli animali vengano restituiti a Green Hill? «Saremmo pronti a fare le barricate – spiega Ombretta – perché non vogliamo che questi poveri cuccioli finiscano ancora all'allevamento». Ieri alla sede della Forestale di Brescia tra gli animalisti in festa per la liberazione dei beagle non c'era, tra i bergamaschi, soltanto la famiglia di Colognola, ma anche un'altra famiglia di Medolago: anch'essa ha ottenuto in affidamento un cucciolo arrivato dall'allevamento di Montichiari.

Fabio Conti

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