Salone Furietti senza più libri
Alla «Mai» ora si può lavorare

Fa un certo effetto il salone Furietti tutto vuoto. Sembra una cattedrale senza più i suoi affreschi e le sue decorazioni. Quasi una profanazione. Perché questo magnifico spazio privo di libri non se lo ricorda nessuno, o almeno non se ne ha memoria in tempi recenti.

Fa un certo effetto il salone Furietti tutto vuoto. Sembra lo scheletro di una balena, una cattedrale senza più i suoi affreschi e le sue decorazioni. Quasi una profanazione. Perché questo magnifico spazio privo di libri non se lo ricorda nessuno, o almeno non se ne ha memoria in tempi recenti.

C'è voluto un brutto acciacco, la volta ferita e minacciosamente pericolante a svuotarlo. Il trasloco dei cinquemila volumi è stato completato nei giorni scorsi. E almeno questa è una buona notizia tra le tante cattive che si sono succedute nelle ultime settimane per la civica biblioteca Angelo Mai. I suoi preziosi volumi sono ora al sicuro al quarto piano dello stesso edificio e la direttrice Elisabetta Manca ci tiene a ringraziare quanti hanno contribuito a questa delicata operazione.

«Stiamo aspettando gli ultimi preventivi – spiega l'assessore ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli – dopodiché procederemo». Nel frattempo, dopo i libri, non resta che mettere in sicurezza anche le opere d'arte – dai dipinti alle sculture – che si trovano nello stesso salone Furietti: verranno trasferite in Accademia Carrara.

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