«Discriminazioni razziali per la mensa»
I consumatori in azione a Ponteranica

Segnalazione dal Movimento consumatori di Bergamo che ha raccolto le segnalazioni di un gruppo di famiglie non comunitarie residenti a Ponteranica, che si sento discriminate nella richiesta dello sconto per la mensa della scuola. Il Comune: i nostri controlli sono legittimi.

Nuova segnalazione dal Movimento consumatori di Bergamo che ha raccolto nei giorni scorsi le segnalazioni di un gruppo di famiglie non comunitarie residenti a Ponteranica. «L'Amministrazione comunale prevede riduzioni dei costi delle mense scolastiche e dei trasporti per i figli che frequentano la scuola dei cittadini residenti - spiega il Movimento consumatori -. È necessario presentare una domanda attestante i redditi, tramite attestazione Isee e fin qui nulla di strano. Ma l'Amministrazione richiede, solo per i cittadini non comunitari, anche la documentazione attestante la proprietà di beni immobili nei paesi d'origine. Non è sufficiente l'autocertificazione, bensì documenti provenienti dai paesi d'origine, tradotti in italiano, in cui gli "uffici Catasto" di Ghana, Senegal, Marocco ecc, attestano proprietà immobiliari».

Il modulo pretende inoltre una certificazione originale anche nel caso gli interessati non posseggano immobili o terreni nel paese d'origine. Un gruppo di famiglie ha scritto allora una lettera garbata al sindaco Cristiano Aldegani, in cui evidenziano la grande difficoltà nel reperire quanto richiesto, i lunghi tempi di attesa e i costi relativi. «In sostanza, sostengono le famiglie straiere, è impossibile ottenere la documentazione richiesta entro i termini previsti per la presentazione delle domande di sgravio dei costi di mensa scolastica e trasporto - spiega il Movimento consumatori -. La risposta dell'Amministrazione, per voce di un funzionario, è stata negativa».

Per questo motivo l'associazione ha deciso di tutelare queste persone: «Riteniamo intollerabile il comportamento dell'Amministrazione di Ponteranica, non nuova a sortite che possiamo tranquillamente definire xenofobe. Non è consentito dalla legge italiana adottare criteri differenti in scelte amministrative fra cittadini italiani e stranieri - spiega Enea Guarinoni, segretario del movimento -. Nel merito è impensabile richiedere certificati catastali provenienti da paesi africani in cui le mappe catastali sono un optional o, più semplicemente, non esistono. Chiediamo al sindaco Cristiano Aldegani di accogliere le domande di contributo di queste famiglie, accettando un'autocertificazione. Il Movimento Consumatori si riserva di denunciare questo gravisssimo episodio di discriminazione in ogni sede competente, compresa la Magistratura Italiana e la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo».

Nel pomeriggio di sabato arriva la risposta dell'amministrazione di ponteranica: «Il Comune, in sintonia con le vigenti disposizioni ministeriali in materia ed al fine di tutelare l'Ente da possibili danni erariali, ha ritenuto opportuno modificare il “Regolamento per l'erogazione di servizi, interventi, contributi e sussidi economici a persone e famiglie” - spiegano dal Comune -. L'acquisizione di documentazione probatoria attestante l'eventuale possesso di beni mobili ed immobili ubicati all'estero, laddove non sia possibile effettuare gli opportuni riscontri attraverso l'operato della Pubblica amministrazione italiana, non è un'invenzione di questa amministrazione comunale. La materia è stata opportunamente elaborata dal responsabile del Settore Servizi sociali, che ha approfondito la tematica in occasione di specifici corsi e suggerito conseguentemente la fattibilità di apposito adeguamento regolamentare; le modifiche approvate, sono frutto di recenti approfondimenti giuridici ed amministrativi».

«Il segretario comunale - continuano dal Comune -, ha evidenziato che gli uffici competenti, nel mese di febbraio u.s. hanno formulato apposito quesito all'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) tendente ad ottenere un parere in merito alla legittimità dell' operato di questa Pubblica Amministrazione: il parere rilasciato dall'Anci conferma la legittimità di quanto assunto».

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