Yara,«DNA da approfondire»
Fikri, nessuna archiviazione

«Il pm deve valutare se procedere con altri accertamenti sul risultato dell'autopsia». In sostanza un approfondimento che escluda la presenza del Dna di Mohammed Fikri sul corpo di Yara. Lo ha chiesto il Gip  che non ha archiviato la posizione del marocchino.

L'unica prova che lo può scagionare senza ombra di dubbio, e che soprattutto può incastrare il colpevole, è la comparazione del suo profilo genetico con quello scoperto sul corpo di Yara Gambirasio, ritrovata priva di vita il 26 febbraio del 2011, tre mesi dopo essere sparita (26 novembre): ma il dna che si presuppone essere dell'assassino potrebbe anche essere stato – accidentalmente – inquinato, e quindi non essere utile.

Di qui la necessità, per valutare con il massimo scrupolo la richiesta di archiviazione della posizione di Mohamed Fikri, di escludere oltre ogni dubbio questa ipotesi.

A sollevare la questione, che  ha dominato l'udienza in camera di consiglio sulla richiesta di archiviazione fatta (per ben due volte) dal sostituto procuratore Letizia Ruggeri, è stata la consulenza tecnica redatta da Giorgio Portera, l'esperto che la famiglia Gambirasio ha nominato tramite il proprio legale, avvocato Enrico Pelillo, per seguire le indagini, e depositata nel fascicolo principale dell'inchiesta proprio in queste settimane.

All'interno, oltre ad alcune perplessità sulla pista del figlio illegittimo che starebbero battendo gli inquirenti, giudicata solo un'ipotesi basata su dati non sufficientemente e scientificamente certi da Portera, sono presenti anche alcune osservazioni sul profilo del Dna trovato sul corpo della tredicenne di Brembate Sopra, che potrebbe essere stato accindetamente inquinato sia durante il ritrovamento del cadavere sia durante l'autopsia.

Da parte della Procura, nessun dubbio sulla correttezza e precisione di tutti i rilievi effettuati. Il profilo genetico individuato, sostengono i Ris, non è compatibile con quello di Mohamed Fikr, per il quale è già stata richiesta l'archiviazione per due volte.

Difficile la posizione a questo punto del giudice delle indagini preliminari Ezia Maccora, chiamata a pronunciarsi sull'archiviazione del procedimento e a cui è arrivata la consulenza di Portera: non invece la relazione sull'autopsia, rimasta all'interno del fascicolo principale dell'inchiesta, quello contro ignoti.

«Nel momento in cui emerge però anche una remota possibilità che quel profilo possa essere inquinato - dice il gip - , è chiaro che vista la delicatezza della situazione e la gravità dell'accusa, il giudice deve avere la certezza che inquinamento non ci sia stato».

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