Quella transazione non convince
Le minoranze: «Altre verifiche»

La delibera sull'accordo di Sant'Agostino non ha permesso ai consiglieri comunali di valutare in modo corretto la transazione. Dopo l'incontro «chiarificatore» le minoranze chiedono un'analisi approfondita analisi di tutti i documenti in commissione trasparenza.


La delibera sull'accordo di Sant'Agostino non ha permesso ai consiglieri comunali di valutare in modo corretto la transazione. E dopo l'incontro «chiarificatore» le minoranze chiedono «un'analisi approfondita e dettagliata analisi di tutti i documenti, le relazioni, gli atti e le corrispondenze (non solo di quelli che oggi ci sono stati sottoposti)».

I capigruppo di Pd, Lista Bruni, Idv, Udc e Verdi - non convinti della tesi presentata dall'avvocato del Comune (che trovate nell'allegato) - ritengono che «il luogo deputato non può che essere la Commissione trasparenza di cui chiediamo la convocazione ai sensi dell'art. 29 del regolamento».


Ecco il testo delle minoranze
Oggi mercoledì 1 agosto alle ore 18 siamo stati convocati dall'Ufficio di Presidenza alla presenza del Sindaco e dell'avv. Vito Gritti dell'Avvocatura del Comune di Bergamo con all'ordine dei lavori l'“Informativa relativa alla transazione società Baldassini e Tognozzi S.p.A. e Comune di Bergamo”

All'incontro abbiamo inoltre fatto notare che:
- sulla transazione in oggetto il consiglio comunale, in data 14 dicembre 2009, ha approvato la delibera proposta dalla giunta sulla base dei contenuti e delle informazioni contenute nella stessa delibera.
- questa procedura amministrativa è diventata oggetto di un'indagine della magistratura, che, come noto, è ancora nella fase delle indagini preliminari.

Dopo che la stampa ha dato conto dell'avvio dell'indagine giudiziaria e del coinvolgimento di un assessore della Giunta, il sindaco, in data 28/03/2012, ha dichiarato alla stampa di aver fatto un'indagine interna e di avere riscontrato la assoluta regolarità delle decisioni adottate e dell'iter amministrativo e l'assenza di pressioni da parte di un qualsiasi assessore («le informazioni raccolte presso i dirigenti dell'assessorato ai Lavori pubblici, il responsabile dell'avvocatura comunale e la dirigente degli Uffici finanziari hanno evidenziato la totale regolarità della procedura e l'assenza di qualsiasi interferenza di terzi»).

Dalla relazione che l'avvocato Gritti ha tenuto in Ufficio di Presidenza sono emersi alcuni aspetti che a nostro parere vanno chiariti.  Dai documenti forniti si legge che:
- nella prima perizia del 20/9/2007 il CTU, d'accordo con le parti (impresa e Comune) ha considerato anche pretese solo prospettate con riserva di ulteriore azione legale, ma che in realtà non costituivano oggetto della causa esistente e che hanno determinato in € 919.397,95 (nell'ipotesi più favorevole) e in € 1.158,33 (nell'ipotesi meno favorevole) la somma che l'amministrazione comunale avrebbe dovuto riconoscere all'impresa.
- successivamente il Giudice ha disposto un supplemento di accertamento tecnico che fosse limitato a quanto richiesto nella causa esistente, cioè fino al IV SAL. Esiste quindi una seconda perizia del 12/06/2009, non citata nella delibera, non resa nota ai consiglieri comunali, che quantifica in € 492.806,79 (nell'ipotesi più favorevole) e in € 638.665,96 (nell'ipotesi meno favorevole) la somma che l'amministrazione comunale avrebbe dovuto riconoscere all'impresa.

La delibera approvata dalla giunta conteneva però il riferimento alla sola prima perizia (non allegata al documento) e non citava la richiesta fatta dal Giudice di una seconda perizia. Non solo. Nella delibera è scritto che la 1a perizia è riferita alle riserve sino al IV° SAL. Questo non corrisponde al vero, ma ha fatto apparire la transazione prospettata molto vantaggiosa, perchè avrebbe fatto pagare al Comune 800.000 euro non solo per i lavori fino al IV° SAL, ma anche per ogni altra richiesta della Baldassini-Tognozzi successive al IV° SAL.

Dunque il testo della delibera sottoposta al voto del consiglio comunale era non solo mancante della seconda perizia, ma descriveva la prima perizia (che non era allegata al testo) come riferita limitatamente alle riserve sino al IV° SAL.

Alla luce di queste osservazioni noi riteniamo di poter dire che la delibera, così formulata, non ha permesso ai consiglieri comunali di valutare in modo corretto la transazione.

L'incontro di oggi non ha chiarito chi si è assunto la responsabilità di ritenere una perizia del Tribunale, per altro ultima in ordine di tempo, non significativa e non influente ai fini della formulazione di un giudizio e quindi poi del voto dei consiglieri comunali.

Come già riportato nei capoversi precedenti, il 28/03/2012 il sindaco ha dichiarato alla stampa che sull'iter amministrativo non ci sono state pressioni “da parte di terzi”.  Ci limitiamo ad osservare che una copia cartacea della mail in cui l'avv. Gritti conferma all'avvocato dell'impresa Baldassini-Tognozzi la stesura della delibera con la proposta della transazione, reca l'annotazione a mano “alla c.a. Assessore M..Moro”, le cui deleghe nulla hanno a che fare con la transazione stessa. Ma questo è tema che oggi riguarda la Magistratura.

In conclusione, riteniamo assolutamente necessaria un'analisi approfondita e dettagliata di tutti i documenti, le relazioni, gli atti e le corrispondenze che attengono alla transazione in oggetto (e non solo di quelli che oggi ci sono stati sottoposti) il cui luogo deputato non può che essere la Commissione trasparenza di cui chiediamo la convocazione ai sensi dell'art. 29 del regolamento.

Il tutto nel rispetto della diversità dei compiti e del lavoro della Magistratura, nel cui operato riponiamo piena fiducia.






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