Caldo record: arriva «Lucifero»
Saranno superati i 40 gradi

Firenze ha raggiunto già sabato 18 agosto per alcuni minuti i 40°C (34°C a Bergamo), ma domenica e soprattutto nei prossimi giorni, li supererà: le faranno compagnia altre città come Bologna e Ferrara, Rieti, Terni, e altre si avvicineranno ai 39 come Roma.

Firenze ha raggiunto già sabato 18 agosto per alcuni minuti i 40°C (34°C a Bergamo), ma domenica e soprattutto nei prossimi giorni, li supererà: le faranno compagnia altre città come Bologna e Ferrara, Rieti, Terni, e altre si avvicineranno ai 39 come Roma.

I 38°C in settimana saranno superati anche sul Veneto, sul resto dell'Emilia Romagna e su tutto il centrosud; bollente anche Pescara. Bolzano toccherà il record di 37°C, il valore più alto degli ultimi 100 anni. Milano si fermerà a 36,5.

È una vera e propria tempesta di caldo, in gergo tecnico Hot-Storm, quella che sta per abbattersi sul Mediterraneo e sull'Italia a partire da oggi e per una settimana. L'anticiclone subtropicale Caligola lascerà il posto a «Lucifero», il settimo e ultimo e più forte di quest'estate infinita.

Lucifero apparirà come una lingua infuocata estesa 1500 km in latitudine e 2000 km in longitudine e provocherà un continuo inesorabile aumento delle temperature giorno per giorno. A partire da mercoledì si aggiungerà l'aggravante dell'umidità che, aumentando per via dei venti di scirocco, inasprirà la sensazione di afa.

Le temperature percepite potrebbero toccare così i 43°C sull'Emilia, sul Veneto, sulla Lombardia, sulla Valpadana in genere. Caldo anche in Liguria con oltre 33°C afosi e percezione di 39 e a Torino con 34 afosi si percepiranno 38°C. Stracciata l'estate 2003 di ben 2°C su tutte le città del centro Italia.

Caldo e siccità continueranno ad oltranza fino alla fine del mese di agosto al centrosud, mentre al nord, dopo qualche temporale atteso già per il 23, proprio tra domenica sera e lunedì 27 giungerà una prima perturbazione più organizzata con forti temporali. Sarà la cosiddetta Burrasca di fine agosto: e speriamo di poterla chiamare «Beatrice».

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