Differenziata, Bandera scrive a Clini
«Fondi per Roma si e per Bergamo no?»

L'assessore Massimo Bandera ha preso carta e penna e ha scritto senza peli sulla lingua al Ministro all'Ambiente Clini. Oggetto: la raccolta differenziata e la notizia del finanziamento statale di 30 milioni di euro destinato a Roma.

Mittente: assessore all'Ambiente Massimo Bandera. Palazzo Frizzoni, Bergamo. Destinatario: il Ministro all'Ambiente Corrado Clini. Palazzo Montecitorio, Roma. Oggetto: raccolta differenziata, deroghe ed eventuali. Il disappunto dell'assessore all'Ambiente del Comune di Bergamo nasce dalla recente notizia del finanziamento statale di 30 milioni di euro destinato alla Capitale, a cui si aggiungono 127milioni dalla Regione Lazio (53 dei quali andrebbero alla sola città di Roma) per incentivare la raccolta differenziata. Il contenuto della missiva non lascia margini interpretativi: «Forse torneremo a ricevere l'ambito premio di Legambiente quale "comune riciclone" è certo che in questo momento ci sentiamo più un "comune raccoglione"». Ma ecco l'incipit della lettera: «Egr. Dott. Corrado Clini, Le scrivo in quanto ho appreso dagli organi di stampa del Suo impegno assunto nei confronti della Città di Roma per incentivare la raccolta differenziata – scrive Massimo Bandera nella lettera, inviata ieri al Ministro Clini -. Ho letto con disappunto, nel protocollo di intesa da Lei sottoscritto assieme ad altri soggetti istituzionali, che ancora una volta, dopo i casi della Campania e della Sicilia, invece di richiamare al senso di responsabilità i Comuni che non si sono impegnati ad avviare la raccolta differenziata, si procede a derogarli rispetto agli obbiettivi di legge (2016 al posto del 2012) oltre a foraggiarli di parecchi milioni di euro».

In questa situazione, a subire sarebbero i comuni più virtuosi: «Il tutto in barba agli sforzi delle brave amministrazioni e al forte senso civico dei loro cittadini che da anni si impegnano per raggiungere obbiettivi di virtuosità – continua Bandera -. Del resto queste situazioni le abbiamo già dovute subire con l'inasprimento del patto di stabilità che non premia i veri comuni virtuosi ma, ironia della sorte, consente ancora deroghe alla capitale».

Poi una richiesta esplicita: «In attesa del federalismo fiscale, La invito a sottoscrivere un protocollo d'intesa anche con la Città di Bergamo, destinandoci un ventesimo di quello che viene elargito al Comune di Roma, ridurremmo immediatamente la tariffa dei rifiuti del 10% in forza di un patto con i cittadini per raggiungere da subito gli ambiziosi obbiettivi di legge».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 21 agosto

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