Seriate, vuoto il Palazzo Due Torri
Il Comune cerca inquilini

Il Palazzo detto «Due Torri» di via Marconi a Seriate è malinconicamente solo. Intorno non c'è più ressa di auto. L'erba cresce. E ora il Comune cerca nuovi inquilini.

Il Palazzo detto «Due Torri» di via Marconi a Seriate è malinconicamente solo. Intorno non c'è più ressa di auto. L'erba cresce. Eppure ha avuto un periodo glorioso, quando era la sede amministrativa dell'Azienda ospedaliera Bolognini. Che nel 2009, con l'ampliamento della struttura ospedaliera e la realizzazione di nuovi padiglioni, si è trasferito: il «Due Torri» a quel punto si è svuotato. E lo è tuttora. L'imponente edificio sta aspettando che qualcuno mostri interesse verso di lui, che lo voglia in qualche modo utilizzare per non lasciarlo troppo degradare: certo non è consentita qualsiasi attività, lo specifica bene l'Avviso emesso dal Comune, proprietario dell'immobile per individuare soggetti interessati all'edificio. Che scrive nel Bando di indagine: «L'immobile potrà essere utilizzato quale sede per attività di tipo direzionale, commerciale o di istruzione».

Un edificio di grandi dimensioni. La superficie calpestabile è di 3.096 metri quadri in tre piani fuori terra (1.168 metri quadri a piano terra, 1.512 metri quadri al primo piano; 416 metri quadri al secondo piano); nel piano interrato ci sono altri 798 metri quadri per magazzino e autorimesse. E proprio per la grandezza dell'immobile, il Bando di indagine prevede la possibilità di chiedere l'utilizzo anche di parti frazionate, ovvero quel tanto che può bisognare a un soggetto interessato. L'Avviso emesso dal Comune è stato in vigore due mesi, maggio e giugno, e in tutto questo tempo «c'è stata soltanto una timida intenzione di interessamento da parte di un'agenzia immobiliare» informa il sindaco Silvana Santisi Saita. L'immobile aveva animato i progetti del sindaco quando sognava destinazioni di carattere sociale: per esempio farne un polo socio sanitario, considerato anche che Seriate è capofila dell'Ambito di 11 Comuni. Per qualche anno Santisi Saita ha cullato il sogno, ma è evaporato e a farle alzare bandiera bianca sono stati i conti: «Ci vorrebbero circa tre milioni per sistemare l'edificio a norma di legge. Operazione impossibile in questo momento». Da qui la decisione di emettere un Bando di indagine.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 27 agosto

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