Legambiente sulla crescita di Orio:
«Serve un piano contro il caos»

Continua la crescita dello scalo di Orio al Serio, male Malpensa, in piena crisi di ruolo e di strategia (-6%) e malissimo Montichiari (– 70% dei passeggeri). A dare i numeri Dario Balotta, responsabile Trasporti di Legambiente della Lombardia.

Continua la crescita dello scalo di Orio al Serio che anche nel mese di luglio chiude con un incremento dei passeggeri 7% e dei voli del 5,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Male Malpensa, in piena crisi di ruolo e di strategia (-6%) e malissimo Montichiari (– 70% dei passeggeri). A dare i numeri Dario Balotta, responsabile Trasporti di Legambiente della Lombardia.

«Lo scalo di Orio è andato ben oltre il numero di voli e di passeggeri autorizzati dal vecchio piano di sviluppo del 2003 oramai superato e da quanto indicato nelle prescrizioni della Valutazione ambientale (VIA). Lo sviluppo incontrollato ha fatto venire tutti i nodi al pettine - commenta Balotta -. Le popolazioni protestano per i gravi danni alla salute che subiscono e per la perdita di valore delle loro abitazioni. Questo modello di sviluppo tumultuoso e caotico senza rispettare le normative vigenti sta creando costi non solo ambientali per l'area bergamasca. Assieme ai benefici economici prodotti dalla presenza di Ryanair ci si dimentica di conteggiare i costi».

«Ryanair non paga l'Irap, non paga le imposte in Italia nonostante i suoi addetti abbiano residenza e sede di lavoro in Italia. E infine per incentivare la presenza del vettore irlandese ad Orio Sacbo sborsa circa 8 euro a passeggero in partenza, una trentina di milioni l'anno che si configurano come una pratica anticoncorrenziale ed aiuto di Stato - continua il responsabile di Legambiente -.Prassi questa che aveva un senso solo qualche anno fa per facilitare le operazioni di avvio delle attività della compagnia low cost nello scalo bergamasco. Serve una analisi costi-benefici perchè i cittadini debbono conoscere non solo i vantaggi ma anche gli svantaggi provocati sulla salute, sull'ambiente ed economici. Serve un piano aeroportuale lombardo per aumentare l'efficienza del sistema e minimizzare l'impatto ambientale. In particolare come prima misura vanno trasferiti i voli cargo di Orio a Montichiari vera e propria cattedrale nel deserto, ma con un perimetro aeroportuale a norma ambientale. Inoltre il rilancio dello scalo bresciano eviterebbe di costruire la terza pista di Malpensa dal costo di 300 milioni che prevede un consumo di suolo nel parco del Ticino di 330 ettari».

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