La riforma condivisa del welfare
«Al  centro ci sarà la famiglia»

Riparte da Bergamo la serie di incontri con le province lombarde per scrivere una riforma del welfare condivisa. Gli assessori regionali Giulio Boscagli e Marcello Raimondi hanno dato l'avvio alla seconda fase di consultazioni con tutti i soggetti protagonisti del welfare.

Riparte da Bergamo, dopo la pausa estiva, la serie di incontri con le province lombarde, per scrivere una riforma del welfare condivisa. Oggi, nella Sede territoriale di Regione Lombardia, l'assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli ha dato l'avvio alla seconda fase di consultazioni con tutti i soggetti protagonisti del welfare. All'appuntamento, a cui hanno preso parte istituzioni locali, sindacati associazioni imprenditoriali, organizzazioni di categoria, enti non profit e del volontariato e cooperative,  è intervenuto anche l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi.
All'incontro erano presenti, tra gli altri, il vice presidente del Consiglio regionale Carlo Saffioti e il consigliere regionale Mario Barboni.

CRITICITÀ DELL'ATTUALE SISTEMA - "Nel nostro territorio - ha spiegato Boscagli - gli anziani con un'età superiore ai 75 anni assorbono oltre il 30 per cento delle risorse messe a disposizione sul sistema sanitario. L'attuale sistema di protezione sociale sta evidenziando i suoi limiti ad affrontare le nuove sfide dovute al problema demografico. Il nostro welfare va quindi ripensato, poiché siamo legati a un'eccessiva centralizzazione rispetto alla spesa".

CONFRONTO REALE; LA PERSONA AL CENTRO - L'assessore Marcello Raimondi ha spiegato come il welfare sia un tema particolarmente importante e sentito. "Questo incontro - ha detto - non è un dibattito finto e pleonastico; noi stiamo realmente confrontandoci con i soggetti del territorio. Regione Lombardia crede in questa politica e questi Tavoli ne sono la dimostrazione concreta. Momenti come questo sono essenziali per la nostra azione di governo e per definire il suo stesso contenuto". Raimondi ha anche sottolineato come "il welfare sia un settore cruciale nell'azione politica di Regione Lombardia".
"Noi crediamo realmente - ha spiegato - nella centralità della persona e dell'individuo, non solo del suo benessere. Riteniamo, infatti, fondamentale, che tutti e ciascuno possano essere accompagnati nell'affrontare ogni momento della vita, specialmente quelli in cui ci si trova in una situazione di maggiore fragilità".

I PUNTI PRINCIPALI - "I pilastri di questo Patto - ha proseguito Boscagli - sono la centralità della persona ma anche della famiglia, che resta il nucleo fondamentale da cui ripartire, il passaggio dall'offerta alla domanda, per garantire sempre più la libertà di scelta della famiglia come l'Assistenza Domiciliare Integrata che stiamo sperimentando in sei Asl con risultati positivi. Grazie all'introduzione del 'Fattore Famiglia lombardo', che, in provincia di Bergamo, stiamo sperimentando a Filago, superiamo i limiti dell'Isee, che non tiene conto del reale carico di cura svolto dalla famiglia. Questo nuovo strumento è invece una reale fotografia della realtà, che considera, in maniera efficace, tutte le componenti, come ad esempio una situazione di cassa integrazione o la presenza di una persona con disabilità". L'assessore Boscagli ha anche ricordato come sia importante la semplificazione per agevolare le scelte del cittadino.

RISORSE IN CAMPO - Boscagli nel suo intervento ha inoltre sottolineato il grande sforzo economico effettuato quest'anno da Regione Lombardia per l'ambito sociale e socio-sanitario, pur in presenza dei gravi tagli da parte del Governo nazionale.
"Regione Lombardia - ha spiegato - nel mese di luglio ha messo a disposizione 54 milioni di euro in più per le politiche sociali.
Di questi, 30 milioni sono destinati al Fondo sociale regionale, che viene così riportato dai 40 milioni iniziali, cui era stato ridotto per il taglio dei trasferimenti statali, a 70 milioni, stessa cifra del 2011. Gli altri 24 milioni sono stati stanziati per l'assistenza e il recupero di minori vittime di abusi e per le famiglie con ragazzi in affido".
L'assessore Boscagli ha infine ricordato "gli oltre 4 milioni stanziati nel Bando a sostegno dei progetti presentati dalle associazioni e organizzazioni di volontariato, di cui 483.000 euro andranno al territorio bergamasco, per sostenere le 862 realtà presenti".

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