Il nuovo ospedale, l'antico fosso:
poteva costare milioni. Invece...

Un fosso. Poteva essere un'altra tegola per il nuovo ospedale di Bergamo - e non ce ne sono state proprio poche, in questi anni - ma grazie allo studio notarile che assiste i Riuniti nelle pratiche per il «Papa Giovanni XXIII» l'inghippo si è risolto.

Poteva essere un'altra tegola per il nuovo ospedale di Bergamo - e non ce ne sono state proprio poche, in questi anni - ma grazie allo studio notarile che assiste i Riuniti nelle pratiche per il «Papa Giovanni XXIII» l'inghippo si è risolto.

All'inizio della storia sembrava che Largo Barozzi dovesse sborsare svariati milioni per risolvere il problema. Al centro del «giallo» un fosso nel quale, vista l'area acquitrinosa della Trucca dove è stato costruito il nuovo ospedale, una volta scorreva l'acqua.

Ebbene, se quello che anticamente era un corso d'acqua e che, sulle carte, attraversa longitudinalmente tutta l'area su cui è stata costruita la struttura ospedaliera, fosse stato effettivamente un canale, la proprietà era del Demanio e i Riuniti, per starci sopra, avrebbero dovuto acquistarlo dallo Stato e pagarlo.

Nel corso della vicenda di «investigazione» sulla natura di quel fosso, a un certo punto pare che anche il Consorzio di Bonifica, che, per conto del Demanio gestisce alcuni reticoli d'acqua pubblici, abbia vantato la titolarità del bene, in base all'usucapione.

Il «giallo» si è chiuso da poco, dopo un lunghissimo lavoro di studio e di ricerca su mappali, carte storiche, archivi, a cui ha partecipato anche lo Ster, Sede territoriale di Bergamo della Regione Lombardia. Ora si sa che quel corso d'acqua non era più tale da tempo, ma pertinenza di un bene privato e a pieno titolo oggi dei Riuniti, in virtù delle acquisizioni (con donazioni, acquisti ed espropri) dei terreni su cui è stato costruito il nuovo ospedale.

dettagli e curiosità storiche su L'Eco di Bergamo del 12 settembre

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