Come sarà la Bergamo del futuro
Lo scopriremo con «L'Eco Lab»

Particolarmente interessato e fortemente motivato. Così il mondo universitario bergamasco ha accolto la presentazione de «L'Eco Lab», il nuovo progetto attraverso il quale il nostro giornale vuole contribuire a immaginare e a costruire la Bergamo del futuro.

Particolarmente interessato e fortemente motivato. Così il mondo universitario bergamasco ha accolto la presentazione de «L'Eco Lab», il nuovo progetto attraverso il quale il nostro giornale - con tutti gli altri mezzi del gruppo Sesaab (il sito web de L'Eco, Bergamo Tv e Radio Alta) - vuole contribuire a immaginare e a costruire la Bergamo del futuro.

«Vogliamo mettere al servizio dei cittadini tutte le nostre potenzialità per rappresentare ancora meglio Bergamo e i bergamaschi» ha spiegato ieri mattina nell'Aula 8 del complesso di Sant'Agostino il direttore Giorgio Gandola. «Con l'aiuto di tutti, Università compresa, vogliamo identificare le priorità e cominciare a realizzare insieme il futuro di un territorio che già adesso vive molte trasformazioni, alcune decisamente complesse» ha proseguito il direttore de «L'Eco». Una sorta di ideale di città, più che un'irrealizzabile città ideale: qualcosa in linea con le cosiddette «Smart City» che l'Unione europea ha individuato come modello di riferimento per lo sviluppo urbano dei prossimi anni.

Una Bergamo che funziona e appassiona, aperta e vivace, nobile e bella: una città in cui vivere bene, capace di affrontare i suoi problemi senza negarli, di discutere - anche duramente se necessario - con l'obiettivo di fare, e farlo bene. Temi che hanno raccolto non solo i consensi di Piera Molinelli, prorettore delegato all'Orientamento universitario di Ateneo, e di Marco Sirtori, docente di Letteratura contemporanea, ma degli stessi studenti, una ventina dei quali parteciperanno attivamente alla realizzazione del blog sotto il coordinamento dello stesso Sirtori. Proprio dal blog - che partirà tra pochissime settimane -, ci si attende un contributo fondamentale, una porta aperta a interventi dinamici che diventeranno proposte concrete da divulgare ai bergamaschi. Il tutto con la collaborazione di Nando Pagnoncelli e Ipsos, con cui sono stati messi a fuoco cinque temi centrali per il futuro di Bergamo e dell'hinterland: «La città mobile», «La città che cambia», «La città verde», «La città abitabile» e «La città bella». Molto soddisfatto della mattinata con gli studenti anche Claudio Calzana, responsabile dei Progetti editoriali del gruppo Sesaab. «Quel che mi preme sottolineare - dice - è la novità di questo progetto. Non solo nei suoi contenuti: in fondo le "Smart City" sono argomento sempre più dibattuto; quanto per il fatto che in questo caso un giornale locale si è posto in prima fila nel sollecitare i bergamaschi su temi decisivi per il nostro futuro. Il fatto che tanti giovani abbiano risposto positivamente al nostro appello è la riprova che abbiamo visto giusto». D'altronde, come ha ricordato Nando Pagnoncelli, «L'Eco Lab è il primo caso in Italia, e probabilmente non solo, che un quotidiano dà vita a un progetto di così ampio respiro». A questo proposito non va dimenticato che Bruxelles ha stanziato oltre 11 miliardi per sostenere progetti innovativi a vantaggio delle città europee tra i cento e i cinquecentomila abitanti.

«Per Bergamo si tratta di un'opportunità da non perdere», ha concluso Calzana. «Il nostro giornale racconterà ai bergamaschi quanto di meglio accade a livello mondiale: per prendere le mosse da chi è più avanti di noi, e per far capire a tutti che cambiare è possibile, anzi necessario».

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