Invernizzi: «Cimitero islamico?
Rispetto per tutti, ma regole per tutti»

Il carattere è quel tantino ruvido. Diffidente e di poche parole: spesso a effetto bomba. Una versione orobica del milanese Matteo Salvini, che non a caso l'ha scelto come braccio destro nella segreteria della Lega Lombarda. Parliamo di Cristian Invernizzi.

Il carattere è quel tantino ruvido. Diffidente e di poche parole: spesso a effetto bomba. Una versione orobica del milanese Matteo Salvini, che non a caso l'ha scelto come braccio destro nella segreteria della Lega Lombarda.

Cristian Invernizzi, classe 1977, fa il politico a tempo pieno: oltre a essere vice di Salvini, è segretario provinciale del Carroccio, assessore alla Sicurezza a Palafrizzoni e consigliere d'opposizione ad Arcene, suo paese d'origine.

Continuerà a tenere i quattro incarichi?
«Quelli all'interno della Lega sono tutti a titolo gratuito».

Ma le minoranze ne fanno una questione di tempo, non economica.
«Sono in via Bellerio due pomeriggi a settimana, il resto è dedicato all'assessorato e la sera faccio il segretario provinciale. Se dovessi vedere che non riesco a star dietro all'assessorato con il tempo e l'attenzione che merita, sarei il primo a rivedere le cose».

In Giunta vi siete imposti sulla revisione della convenzione del cimitero islamico di Colognola.
«L'esistenza del cimitero islamico non ci fa particolarmente piacere, ma la questione fondamentale è che i diritti devono essere uguali per tutti. Non si capisce allora perché la convenzione, risalente alla precedente amministrazione, prevede per il cimitero musulmano regole che non valgono per gli altri cimiteri. Tipo che vi possano essere sepolti anche defunti residenti nella Grande Bergamo o provenienti dall'estero».

Dite che i tempi sono maturi per un governatore della Lombardia della Lega. E un sindaco di Bergamo della Lega?
«Chiunque fa politica lo fa per vincere, non per partecipare».

Andrete ancora in tandem col Pdl?
«Da qui alle elezioni possono cambiare ancora molte cose. Noi abbiamo sempre avuto la vocazione ad andare da soli».

Da assessore alla Sicurezza qual è il suo obiettivo da qui a fine mandato?
«Rendere più sicuro e vivibile il triangolo del centro Malpensata-via Quarenghi-stazione. L'apertura del presidio della polizia locale in Porta Nuova è finalizzato anche a una maggiore presenza delle forze dell'ordine in centro, con un front office per cittadini e turisti».

Leggi di più su L'Eco di sabato 15 settembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA