Incrocio killer: «Basta morti
La Provincia ci deve ascoltare»

«Chiederemo subito alla Provincia la convocazione di un tavolo per individuare la soluzione tecnica idonea a mettere in sicurezza quell'incrocio. Una rotatoria, vista la carenza di risorse nelle casse provinciali è, almeno per ora, da escludere».

«Chiederemo subito alla Provincia la convocazione di un tavolo per individuare la soluzione tecnica idonea a mettere in sicurezza quell'incrocio. Una rotatoria, vista la carenza di risorse nelle casse provinciali è, almeno per ora, da escludere».

Il sindaco di Brignano Valerio Moro interviene così dopo l'incidente in cui martedì sera ha perso la vita un cinquantenne di Cologno, Roberto Cucchi. L'uomo era in sella alla sua moto e si è scontrato contro un'auto all'altezza dell'incrocio fra la provinciale 128 e la via Spirano.

«Ma qualcosa via Tasso dovrà pur farla - continua il sindaco -, potenziare la segnaletica, posizionare un autovelox fisso come quello che c'è sulla ex statale 11 a Mozzanica, installare un semaforo. Non si può ignorare che su questo incrocio sono, negli ultimi tre anni, morte in incidenti stradali tre persone».

Un incrocio per la cui messa in sicurezza Provincia e Comune si erano già incontrati nel 2009, dopo il verificarsi di un altro incidente, ancora fra una moto e un'auto, in cui avevano perso la vita sia il motociclista che l'automobilista. Da allora però nulla risulta essere stato fatto: non sono state potenziate l'illuminazione e la segnaletica, non sono stati installati dispositivi che incentivino le auto e le moto che sopraggiungono all'incrocio a rallentare.

«La velocità - afferma il comandante dell'associazione di polizia locale di Brignano Giovanna Farina - è il primo problema da affrontare. Durante uno dei servizi con l'autovelox che in settimana svolgiamo sulla provinciale 128 abbiamo rilevato un'auto che viaggiava a 124 chilometri all'ora (sulla strada vige il divieto di 70 chilometri, ndr). Ma non possiamo effettuare controlli in tutte le ore del giorno».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di giovedì 20 settembre

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