La chiesa del Carmine da salvare
I fondi? Da gadget e «adozioni»

Innovativo e al tempo stesso tradizionale: è il progetto di «fund raising» – letteralmente raccolta di fondi – per la chiesa del Carmine che si affaccia sulla Corsarola in Città Alta. Un mix di solidarietà vecchio stampo e creatività.

Innovativo e al tempo stesso tradizionale: è il progetto di «fund raising» – letteralmente raccolta di fondi – per la chiesa del Carmine che si affaccia sulla Corsarola in Città Alta. Un mix di solidarietà vecchio stampo e creatività.

L'iniziativa – che gli architetti Marco Servalli e Adele Sironi hanno avviato per conto della parrocchia, e che sarà presentata ufficialmente sabato – pur facendo leva sull'antica consuetudine che vedeva un tempo associazioni, corporazioni o semplici cittadini offrire il proprio contributo alla conservazione dei monumenti comunitari, si articola in una serie di azioni inedite.

Complessivamente servirebbero due milioni. Una cifra considerevole che, proprio per questo, è stata suddivisa in più lotti. Il primo, riguardante il consolidamento strutturale, la messa a norma dell'impianto elettrico e l'abbattimento delle barriere architettoniche ha impegnato circa 200 mila euro e si è già concluso.

Le iniziative per raccogliere i fondi? Si va dall'adozione di una cappella, che mira evidentemente ai donatori più facoltosi, ai contributi minimi per i quali sono stati ideati gadget come candele, magliette dipinte a mano sul tema dell'iconografia della chiesa, mattoncini da acquistare per comporre un puzzle  e non solo.

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