Dall'Alto Adige in sidecar
per scoprire la Val Brembana

A volte ritornano…e sempre in sidecar. Ha destato curiosità la presenza in Alta Val Brembana di un originale mezzo a tre ruote, giunto addirittura dall'Alto Adige. A condurlo c'era Roberto Condotta e al suo fianco Elena Serina, originaria del milanese e villeggiante a Moio de' Calvi in gioventù.

Roberto Condotta, compagno di Elena, è regista e operatore documentarista, nonché insegnate di tecniche documentaristiche, regia e video. Lavora per produzioni che vanno in onda soprattutto sui canali regionali della RAI di Bolzano e negli ultimi mesi ha avviato una collaborazione anche con la TV tedesca. Il sidecar di Roberto ed Elena è spesso utilizzato per i documentari prodotti da Condotta.

“Sono produzioni di circa 20 minuti ciascuna – spiega Condotta - prodotti anche in lingua tedesca. Il filo conduttore è quello di due ragazze che percorrono la provincia di Bolzano alla scoperta delle peculiarità e curiosità che ogni valle offre. In Val Gardena, per esempio, abbiamo visitato un castello, intervistato gli uomini del soccorso alpino, visitato un museo entografico e addirittura scalato una vetta lungo una piccola via ferrata. Con analoghe modalità abbiamo raccontato la Val d'Ultimo, l'Altopiano di S.Genesio e l'Alta Val Venosta. Non è remota l'ipotesi di raccontare anche la Val Brembana, ci sono scorci molto suggestivi”.

“Il sidecar – aggiunge Elena – è un URAL, marca russa fatta su ispirazione della più famosa BMW, cilindrata 650, e malgrado abbia una linea retrò, è del 1995. Abbiamo fatto il viaggio da Merano (dove la coppia vive) all'Alta Valle brembana in sette ore, valicando quattro passi (Palade, Tonale, Aprica e S.Marco)”.

La scelta del sidecar non è casuale, e consente a Roberto di avere il giusto approccio con i luoghi che diventano protagonisti dei suoi documentari. “Ha un incedere lento e contemplativo. Viaggiare in sidecar non permette scatti ai semafori o "tirate" a velocità sostenute, ma è proprio questo che ci ha convito. Ci permette di scoprire angoli incantevoli e suggestivi che spesso non potremmo scorgere ad un'altra velocità. Molte persone meravigliate ci vedono "sfrecciare" e sorridono divertite. Immancabile a quasi ogni sosta il giretto che offriamo ai bambini che incuriositi si avvicinano a questo simpatico mezzo, che spesso non hanno mai visto prima. La carrozzina impegna nella guida entrambi i "trasportati": chi è nella carrozzina deve spostare il peso assecondando le curve, per agevolare il mezzo nell'aderenza al terreno, altrimenti ci si ritrova sbilanciati”.

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