Colere, i rifugi sono già ipotecati
Un'altra tegola contro il rilancio

Salvi grazie a due rifugi e un albergo? Tutto è possibile, ma se sono già ipotecati, il gioco si fa duro. Scoppiato il caso Colere in tutta la sua urgenza, nei giorni scorsi qualche sindaco aveva invocato l'aiuto delle banche per salvare la stazione sciistica dal rischio chiusura.

Salvi grazie a due rifugi e un albergo? Tutto è possibile, ma se sono già ipotecati, il gioco si fa duro. Scoppiato il caso Colere in tutta la sua urgenza, nei giorni scorsi qualche sindaco aveva invocato l'aiuto delle banche per salvare la stazione sciistica dal rischio chiusura.

E aveva mostrato le garanzie per un prestito quanto mai necessario a ripianare un buco aggravato da un mancato introito, dal 1° gennaio al 30 aprile 2012, di 500 mila euro. Quali garanzie? L'albergo Plan del Sole e i rifugi Cima Bianca e Aquila, stimati sui quattro milioni di euro in tutto. Beni di proprietà della Sirpa, la società che gestisce le tre seggiovie di Colere e sta valutando il da farsi.

Ma, sorpresa, albergo e rifugi sono già ipotecati: 400 mila è l'ipoteca messa sul Plan del Sole per l'importo del fido contratto con la Banca Popolare di Sondrio «e utilizzato dalla società nel suo importo massimo», si legge sul bilancio della Sirpa aggiornato al 31 dicembre 2011. La garanzia ipotecaria iscritta sul rifugio Aquila con la Banca di Valle Camonica è di 300 mila euro, di 500 mila invece quella relativa al rifugio Cima Bianca, data al medesimo istituto di credito.

Non resta che stare a vedere se si troverà una banca disponibile a fare il bis. Un'ipoteca bis su quel che resta del patrimonio e un Sirpa bis, sennò si volta pagina. E dalla prossima stagione è pronta a subentrare Berghem Ski. Peccato che nel progetto preliminare del comprensorio sciistico promosso dalla società dove siedono i Comuni di Valbondione, Gromo, Colere e Vilminore e Sirpa con Stl (impiantisti di Lizzola), la seggiovia Carbonera-Polzone (30 anni di vita) non rientri tra quelle da sostituire.

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