Alzano, a rischio il centro analisi
Potrebbe essere accorpato a Seriate

Novità ad Alzano. Il direttore generale Amedeo Amadeo conferma che è in corso uno studio per verificare se sta in piedi l'ipotesi di chiudere il laboratorio di analisi dell'ospedale «Pesenti Fenaroli» e accorparlo con quello di Seriate.

Il numero uno dell'Azienda ospedaliera «Bolognini» mette le mani avanti: non è il caso di allarmarsi. Di sicuro, non ancora. Perché le decisioni sarebbero di là da venire. Però Amedeo Amadeo conferma che è in corso uno studio per verificare se sta in piedi l'ipotesi di chiudere il laboratorio di analisi dell'ospedale «Pesenti Fenaroli» di Alzano e accorparlo con quello di Seriate.

Stare in piedi vuol dire in prima battuta che i tempi di consegna dei referti, ovvero dei risultati degli esami, non devono subire variazioni. Cioè, non devono allungarsi. Ciò premesso, l'allarme non è a livello rosso ma insomma. Anche perché la visione a lungo termine indicata dalla Regione nell'ottica della revisione di spesa (ormai spending review) è quella di razionalizzare (ormai sinonimo di tagliare) il numero dei laboratori di analisi e averne uno in funzione H24 per ogni azienda ospedaliera. Quindi, per la «Bolognini», quello dell'ospedale di Seriate. Al momento, lo studio più avanzato sarebbe quello sul presidio di Alzano. Da lì le preoccupazioni: come può fornire un servizio al top un pronto soccorso, dove si interviene su pazienti acuti (con cui non c'è tempo da perdere), senza un laboratorio «in loco» che restituisce al volo i risultati degli esami? Stesso discorso per i reparti che ospitano pazienti cosiddetti instabili, ovvero che hanno bisogno di un monitoraggio costante dei valori, per esempio di quelli del sangue.

«Voglio spiegare, invece, il ragionamento attorno a cui ruota l'ipotesi, ripeto che è un'ipotesi, di chiudere il laboratorio di analisi di Alzano se e solo se ci saranno le condizioni per farlo - spiega Amadeo -. Nel presidio bassoseriano attualmente non c'è la guardia continua. Vuol dire che il laboratorio non funziona H24 ma se il turno di chi ci lavora è finito bisogna chiamare i reperibili. Che, ovviamente, impiegano un tot di tempo ben definito, dai 20 minuti alla mezz'ora, per essere sul posto e iniziare a trattare i campioni. E se si riuscisse addirittura a ridurre questo lasso di tempo portando il materiale a Seriate? Non è da escludere ed è su questa ipotesi che si sta ragionando. Gli esiti sarebbero poi comunicati via email ad Alzano, recuperando quindi momenti preziosi. Ripeto, stiamo studiando la cosa, se non funziona limeremo altrove».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 10 ottobre

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