Zambetti, dichiarazioni spontanee
«Non sapevo fosse la 'ndrangheta»

L'ex assessore regionale lombardo Domenico Zambetti si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Milano Alessandro Santangelo, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, venerdì 12 ottobre, dopo l'arresto per concorso esterno in associazione mafiosa.

L'ex assessore regionale lombardo Domenico Zambetti si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Milano Alessandro Santangelo, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, venerdì 12 ottobre, dopo l'arresto per concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e voto di scambio.

Secondo quanto ha spiegato il suo legale, l'avvocato Giuseppe Ezio Cusumano, Zambetti ha però rilasciato alcune dichiarazioni spontanee: l'ex assessore ha negato di sapere che le persone con cui era entrato in contatto e che gli avrebbero procurato un pacchetto di 4 mila voti fossero della 'ndrangheta.

Se ne sarebbe accorto solo successivamente, quando gli arrivarono delle minacce. L'uomo politico, anche a causa delle sue precarie condizioni fisiche, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip non per fini strettamente processuali, come spiegato dal suo legale, bensì per poter rispondere in modo adeguato dopo aver letto la documentazione che sta alla base dell'ordinanza di custodia cautelare.

Venerdì il gip Santangelo è impegnato a interrogare nel carcere di Opera tutte le persone arrestate in carcere nell'ambito dell'inchiesta condotta dal pm della Dda di Milano Giuseppe D'Amico: tra questi Eugenio Costantino, ritenuto tra i principali esponenti della 'ndrangheta coinvolti.

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