Pirovano: «Il problema dei cinghiali?
Abbiamo adottato misure idonee»

L'amministrazione provinciale torna a prendere posizione dopo le polemiche relative alla questione dei cinghiale in particolare al sovrannumero dei capi e danni provocati all'agricoltura. Il presidente Ettore Pirovano replica alla Coldiretti.

L'amministrazione provinciale torna a prendere posizione dopo le polemiche relative alla questione dei cinghiale in particolare al sovrannumero dei capi e danni provocati all'agricoltura. Rispondendo a Coldiretti Bergamo secondo cui le misure adottate non bastano, il presidente Ettore Pirovano sostiene: «C'è qualcosa che non torna nei numeri visto che la nuova procedura di censimento introdotta dalla Provincia nel 2011, ha stimato i cinghiali in circa 2100 mentre fino all'anno prima (e per tutti i dieci anni precedenti) risultavano essere circa 500 nonostante ne venissero abbattuti più o meno la stessa cifra ogni anno».

«E' evidente - prosegue - che il metodo di conteggio degli ultimi dieci anni era totalmente empirico e che qualcuno, magari per crearsi la propria riserva di caccia personale, ha introdotto il cinghiale anche in zone dove fino a qualche anno fa non c'era. La Provincia sta lavorando bene con le misure introdotte, con l'impegno della Polizia provinciale e delle squadre di cinghialai – precisa il Presidente- . Il nostro impegno va in questa direzione: riportare il numero dei cinghiali in ambiti sostenibili e limitare il numero dei danni».

«Il 2012 è il primo anni di nuova gestione dei cinghiali – conclude il Presidente- E' chiaro che i risultati non possono essere immediati ma si vedranno presto. Per 10 anni nessuno ha avanzato proposte concrete, né critiche al censimento e quindi credo si debba lasciare del tempo alla verifica dei nuovi sistemi di censimento e di abbattimento».

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