Il sindaco sul bullismo a Dalmine:
«Lasciamo intervenire la scuola»

«Non vogliamo prevaricare e rispettiamo le competenze che in questo caso sono della scuola: lasciamo che sia l'incontro di lunedì con i professori e i genitori a definire il quadro esatto della situazione e poi prenderemo i dovuti provvedimenti».

«Non vogliamo prevaricare e rispettiamo le competenze che in questo caso sono della scuola: lasciamo che sia l'incontro di lunedì con i professori e i genitori a definire il quadro esatto della situazione e poi prenderemo i dovuti provvedimenti».

Il sindaco di Dalmine, Claudia Terzi, non vuole intervenire - in questa prima fase - sul gravissimo episodio di bullismo accaduto mercoledì 17 ottobre alle medie Camozzi. «Premesso che siamo vicinissimi alla famiglia del dodicenne per quello che è accaduto, aspettiamo che sia la scuola a chiarire la vicenda con il consiglio di classe di lunedì. Fatti tutti i passi ufficiali, come amministrazione potremo poi muoverci attraverso i servizi sociali per un sostegno alle famiglie dei ragazzi coinvolti. Ma non vogliamo intervenire scavalcando la scuola, con cui abbiamo sempre avuto buoni rapporti. Per questo nessun rappresentante del Comune parteciperà all'incontro».

Gli episodi di bullismo sono attentamente monitorati dall'amministrazione: «Le scuole ci segnalano le situazioni di questo genere. Sappiamo che il bullismo è presente in qualche istituto e lo teniamo sotto controllo attraverso i servizi sociali. Ma dalla media Camozzi non era mai arrivata alcuna segnalazione».

Intanto il dodicenne, dimesso dagli Ospedali Riuniti, è a casa e sta cercando di riprendersi dalle ferite e dallo choc. «Ha sempre il collarino e fa fatica a dormire - racconta il papà - per il rischio di infezione (il bimbo ha una frattura cranica, ndr) non può vedere nessuno né uscire di casa per almeno 15 giorni. Abbiamo già detto tutto quello che c'era da dire, ora abbiamo affidato le questioni legali a un avvocato. Siamo stati invitati alla riunione di lunedì ma non ci andremo».

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