My Travel, società in liquidazione
Turisti preoccupati, sfumano le vacanze

Per My Travel è giunta la fine. L'assemblea dei soci del gruppo con sede a Bresso, nel milanese, ha infatti deliberato nei giorni scorsi di mettere la società in liquidazione volontaria.

Per My Travel è giunta la fine. L'assemblea dei soci del gruppo con sede a Bresso, nel milanese, ha infatti deliberato nei giorni scorsi di mettere la società in liquidazione volontaria. Un finale ben diverso rispetto a quanto la stessa società prospettava il 21 agosto scorso, tre giorni dopo l'uscita sul nostro giornale dell'articolo in cui parlavamo dell'improvviso annullamento di viaggi targati My Travel: un blocco che aveva mandato in fumo le vacanze di centinaia di turisti, molti dei quali bergamaschi.

La notizia desta forte preoccupazione tra i tanti turisti interessati. Perché, oltre ad aver visto svanire le agognate vacanze, anche dei soldi versati non hanno visto più nulla. Per questo motivo, molti di essi hanno cominciato a riversarsi nella sede in via Tasso 82 dell'Unione bergamasca consumatori (Ubc), che per prima aveva raccolto in estate le segnalazioni dei turisti appiedati. «Per il momento sono una ventina le coppie che si sono rivolte a noi – spiega Giovanni Cotti, segretario dell'Ubc – ma, in base ad altre segnalazioni, il numero è destinato ad aumentare notevolmente. Le cifre versate da recuperare (non contando i danni derivati dall'annullamento delle vacanze) si aggirano mediamente tra i 1.500 e i 2.000 euro. I nostri legali, che si erano subito attivati dopo le prime segnalazioni, stanno predisponendo un'azione di gruppo, per tutelare i clienti My Travel coinvolti nel miglior modo possibile. Invitiamo pertanto tutte le persone interessate al tema, a contattarci al più presto: tel. 035.242282». Dal canto suo, My Travel invita invece le agenzie «ad astenersi da eventuali iniziative giudiziarie ostili che appesantirebbero le corrette attività di liquidazione», garantendo di dare tutte le informazioni riguardanti il proseguo della procedura.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 22 ottobre

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