Domenica 28 Ottobre 2012
Moto di lusso sparite a Covo
Oggi il sit-in nato su Facebook

Per appropriarsene i tre avrebbero studiato un articolato copione: adescavano il cliente che aveva messo un'inserzione su internet per vendere la propria due ruote e lo contattavano promettendogli un buon guadagno attraverso la loro concessionaria che acquistava il veicolo in conto vendita.
La bresciana Elisa Zani, proprietaria con il marito di una Kawasaki Z1000, ha raccontato nei dettagli l'adescamento: «A ritirare la nostra moto è venuto un presunto agente di vendita, tale Adriano Grassi, che alcuni mesi dopo ci ha ricontattato, come da accordi, per avvertirci che c'era un ragazzo interessato all'acquisto. In seguito alla presunta vendita abbiamo ricevuto l'assegno con la somma concordata, ma una volta arrivati in banca ci siamo resi conto che l'assegno era scoperto. Così ci siamo rivolti all'Aci per la visura e abbiamo scoperto che addirittura la moto era stata radiata ed esportata all'estero».
«A quel punto, attraverso Facebook, abbiamo lanciato l'appello, e la mattina seguente, con grande sorpresa, hanno risposto in sessanta». Ora i truffati – sono una trentina quelli che hanno sporto querela per appropriazione indebita e falso in atto pubblico – hanno deciso di scendere in strada per protestare e per «reclamare» le loro motociclette. Lo faranno domenica 28 ottobre, alle 14, davanti all'«Angolo della moto» di Covo.
m.sanfilippo
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