La Cassazione alle banche:
risarcite i titoli spazzatura

Da un lato le banche, a leggere le motivazioni della pesante bocciatura. Dall'altro i risparmiatori, ai quali è stato dato un pieno di ottimismo. La Corte di Cassazione, con sentenza 18038/2012, ha infatti dato ragione ai risparmiatori che avevano investito in Bond argentini.

Da un lato le banche, a leggere le motivazioni della pesante bocciatura. Dall'altro i risparmiatori, ai quali è stato dato un pieno di ottimismo. La Corte di Cassazione, con sentenza 18038/2012, ha infatti dato ragione ai risparmiatori che negli anni passati hanno investito in Bond argentini, Parmalat, Cirio e Giacomelli, accogliendo le loro richieste risarcitorie.

«Con tale sentenza - spiegano l'avvocato Paola Bianchi Cassina, presidente dell'Unione bergamasca consumatori, e il collega Gabriele Forcella, uno dei legali che operano per l'Ubc - la Cassazione sancisce l'obbligo per le banche di risarcire il danno subito dai propri clienti, in quanto gli istituti di credito non hanno fornito loro, prima della sottoscrizione degli investimenti, e anche successivamente, tutte le informazioni necessarie, in particolare per quanto concerneva l'elevato rischio dell'operazione».

La decisione della Cassazione rappresenta un precedente importante, perché non solo entra nel merito della valutazione, da parte delle banche, della propensione al rischio di chi effettua investimenti, ma parla anche dell'obbligatorietà delle stesse di informare da subito i clienti su tutti gli aspetti dell'operazione, e di tenerli costantemente informati su qualsiasi variazione che abbia per oggetto l'investimento, in particolar modo per quanto concerne il livello di rischio.

Il mondo della finanza (e quindi chi lavora in banca) sapeva già da settimane i rischi che correvano certe obbligazioni, vedi quelle argentine: non dirlo ai clienti è stata una colpa grave. «Quanto deciso dalla Cassazione - sottolineano Bianchi Cassina e Forcella - è quindi un importante sostegno per le azioni che i consumatori coinvolti nei default vorranno intraprendere al fine di recuperare le somme investite».

I rappresentanti dell'Ubc evidenziano poi che «ricadendo la colpa sulle banche, è aumentata la possibilità di percepire i risarcimenti, in quanto le banche sono assolutamente solvibili. L'unico paletto può essere rappresentato dalla prescrizione, che, essendo di tipo contrattuale, è comunque di dieci anni. Quindi è importante che gli investitori non abbiano fatto passare tale periodo senza aver preso un'iniziativa (privata o tramite associazione) contro la banca: basta anche una semplice raccomandata, con la quale si richiede il risarcimento del capitale. La richiesta consente di allungare, dalla data nella quale è effettuata, di altri dieci anni la prescrizione». Per info: Ubc, via Tasso 82, tel. 035.242282.

Leggi di più su L'Eco di domenica 28 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA