L'Università oltre la crisi
13 milioni spesi per la ricerca

Tredici milioni e 430 mila euro: è la cifra spesa per la ricerca dall'Università di Bergamo nel 2012. Un dato che negli ultimi sei anni ha registrato una forte crescita ed è in decisa controtendenza, visto il periodo di crisi economica.

Tredici milioni e 430 mila euro: è la cifra spesa per la ricerca dall'Università di Bergamo nel 2012. Un dato che negli ultimi sei anni ha registrato una forte crescita (nel 2009 i fondi impiegati sfioravano gli 8 milioni di euro, nel 2010 il balzo in avanti con 12 milioni e 330 mila euro) ed è in decisa controtendenza, visto il periodo di crisi economica, tanto più se si considera l'aumento dei fondi destinati alla ricerca conto terzi, quei 4 milioni e 600 mila euro sborsati da imprese – in buona parte private – fondazioni, enti e istituzioni per sviluppare specifici progetti su commessa.

È quanto emerge dal primo assestamento di bilancio 2012, preso in esame martedì dal Cda dell'ateneo. «Siamo tornati a investire sui livelli pre-crisi – afferma il rettore Stefano Paleari – raggiungendo il massimo storico. Negli ultimi tre anni abbiamo speso per la ricerca in media 12 milioni di euro l'anno, contro i 7 del triennio precedente. I dati portati all'esame del cda dimostrano che il nostro ateneo vuole investire in risorse umane, nei giovani e nella ricerca, e non lo fa da solo ma con il sostegno del territorio, che crede nella nostra attività e finanzia la ricerca sia nel settore scientifico che in quello umanistico».

Il mondo imprenditoriale ed economico mette mano al portafoglio e investe nell'Università di Bergamo. Prova ne sono i dottorati di ricerca, per i quali quest'anno sono stati investiti 5 milioni e 400 mila euro, tre milioni e 600 mila dei quali sono arrivati da fondi esterni. Un milione in più del 2011.

«L'Università di Bergamo è sempre più radicata nel territorio – spiega il prorettore alla Ricerca scientifica Gianpietro Cossali – che dimostra di avere fiducia nei nostri docenti e ricercatori. Siamo diventati competitivi; una volta l'azienda bergamasca che doveva affidare un progetto di ricerca scientifica si rivolgeva al Politecnico di Milano, adesso non è più così».

«Va detto che a favorire l'arrivo di fondi esterni – continua il prorettore – sono anche leggi recenti come quella del luglio 2011 sul credito d'imposta per le imprese che collaborano con le università a progetti di ricerca».

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