Disperata, si getta nell'Adda
Ancora gravissimo il bimbo

Sono ancora molto critiche le condizioni del bimbo che è stato salvato dalle acque dell'Adda dopo che la sua mamma si era gettata nel fiume in preda alla disperazione, tenendolo in braccio. Il piccolo è stato ricoverato giovedì pomeriggio al San Raffaele di Milano.

Sono ancora molto critiche le condizioni del bimbo che è stato salvato dalle acque dell'Adda dopo che la sua mamma si era gettata nel fiume in preda alla disperazione, tenendolo in braccio. Il piccolo è stato ricoverato giovedì pomeriggio all'ospedale San Raffaele di Milano.

Secondo fonti dell'ospedale il neonato è tutto ricoverato nel reparto di rianimazione cardiochirurgica, coordinato da Alberto Zangrillo.

La mamma è una donna del Burkina Faso di 35 anni: lei e suo figlio, di un anno, residenti a Mozzanica, sono stati soccorsi giovedì pomeriggio nel tratto del fiume Adda che attraversa il Parco della Bisarca a Truccazzano, nel Milanese. Il neonato è stato portato in elicottero all'ospedale San Raffaele in arresto cardiaco.

La madre, che mostrava solo segni di ipotermia, è stata invece portata all'ospedale di Melzo e condotta nel reparto di psichiatria. A dare l'allarme, attorno alle 16, sono stati alcuni passanti che hanno segnalato la presenza di due persone in acqua in evidente difficoltà.

I carabinieri ritengono che la donna africana trovata nel fiume Adda abbia tentato un omicidio-suicidio. La madre del piccolo sarebbe entrata nel tratto di fiume che attraversa il Parco della Bisarca a Truccazzano (MI), tenendo il proprio figlioletto legato a una fascia, una di quelle tipiche delle donne africane, salvo poi abbandonarlo sul greto a causa del suo stato confusionale.

L'esposizione al freddo intenso ha causato un'ipotermia al bambino di pochi mesi (e non un anno come detto in precedenza) attualmente ricoverato in rianimazione all'ospedale San Raffaele e in pericolo di vita. La donna, trasportata all'ospedale di Melzo, è accusata di tentato omicidio e le sue condizioni non sono gravi. Le uniche ipotesi relative alle cause che l'hanno spinta al gesto, le ha fornite il suo compagno e padre del bambino, anch'egli sudafricano. L'uomo, ha spiegato che stanno attraversando problemi famigliari e che recentemente avrebbe perso il suo lavoro di operaia.

Leggi di più su L'Eco in edicola venerdì 9 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA