Arrivano i bonus fiscali
Aiuti ai privati e all'edilizia

L'edilizia si aggrappa agli incentivi statali per salvarsi da un profondo rosso che dura da anni. In arrivo agevolazioni fiscali pari al 50% delle spese sostenute per ristrutturare casa, sino a un tetto massimo di spesa fissato in 96 mila euro.

L'edilizia si aggrappa agli incentivi statali per salvarsi da un profondo rosso che dura da anni. Infatti, chi possiede o detiene un immobile a uso residenziale, e nel periodo tra il 26 giugno scorso e il 30 giugno 2013 ha effettuato o effettuerà lavori di ristrutturazione, potrà usufruire delle agevolazioni fiscali pari al 50% delle spese sostenute per ristrutturare casa, sino a un tetto massimo di spesa fissato in 96 mila euro.

Il decreto legge 83/2012 permette di fatto a chi paga i lavori di vedersi restituire metà dell'importo: il che, vista l'aria che tira anche per le casse di molti italiani, non è poco. Il nuovo bonus fiscale (il massimo è di 48 mila euro) potrà essere utilizzato nella sezione delle detrazioni della denuncia dei redditi, e recuperato nell'arco di dieci anni. Importante poi il fatto che le detrazioni del 50% possono essere sommate a quelle del 55% riguardanti la riqualificazione energetica (in questo caso, però, il bonus resta in vigore sino a fine anno).

Tenuto conto che dall'1 luglio 2013 la percentuale riguardante le agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni tornerà al 36% (salvo proroghe), e visto che a Bergamo l'80% delle abitazioni sono in classe energetica G (la più bassa), il decreto è davvero molto interessante per tutti quei proprietari che hanno la necessità (o anche il piacere) di riqualificare la propria abitazione. Se così fosse, sarebbe una bella boccata d'ossigeno per le tante imprese che gravitano attorno al pianeta dell'edilizia, colpite a più riprese dalla crisi.

Chi ne beneficia Può usufruire delle agevolazioni chi possiede o detiene un'abitazione. Quindi non solo i proprietari, ma anche, ad esempio, gli inquilini, i familiari conviventi, gli usufruttuari. Vediamo più in dettaglio sia i lavori inclusi dal provvedimento, sia le condizioni per accedervi. Innanzitutto, non è necessario demolire casa, bastano anche piccoli interventi migliorativi: un esempio, che riguarda soprattutto i condomini meno recenti, è l'installazione delle linee salvavita sul tetto.

Ma rientrano nel decreto anche l'installazione di porte blindate o di impianti antifurto. Per fare alcuni esempi che riguardano invece i lavori straordinari: la rimozione dell'amianto, l'abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione di nuovi impianti elettrici e idraulici, del bagno, l'abbattimento o la costruzione di pareti interne.

Le date che contano Più delle date d'inizio e fine lavori contano quelle dei pagamenti: quindi può avvalersi delle agevolazioni anche chi ha visto terminare i lavori di casa prima del 26 giugno 2012, ma ha pagato dopo tale data, o pagherà entro il 30 giugno 2013. Di contro, le spese per lavori che termineranno anche ben prima del 30 giugno 2013, ma che saranno pagati dopo, non potranno usufruire delle detrazioni.

I pagamenti alle imprese dovranno essere effettuati tramite bonifici bancari, riportanti oltre alla causale, anche il codice fiscale di chi chiede la detrazione e la partita Iva di chi effettua i lavori. Le agevolazioni possono essere richieste anche per seconde e terze case, sempre restando nei paletti fissati (detrarre il 50% delle spese, con importo massimo di 48 mila euro). I bonus non possono invece essere cumulati per un'unica abitazione. È il caso di chi, per esempio, ristrutturasse casa a febbraio 2013, pagando 75 mila euro, e poi a maggio, per ulteriori 80 mila euro: sul totale dei 155 mila euro spesi, porterà in detrazione 48 mila euro (il 50% dei 96 mila massimi consentiti).

Marco Conti

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