«Senza posta per 12 giorni»
La storia di una bergamasca

Da 12 giorni non riceveva la posta e ora si è trovata la casella piena di quotidiani. Peccato ormai scaduti. Una lettrice di Bergamo racconta la sua disavventura e si domanda: come si può pensare di lasciarci senza la posta per giorni e giorni?

«Oggi ho aperto la cassetta della posta e, con mia grande sorpresa, non era più desolatamente vuota come in questa lunga settimana, c'erano tutti i quotidiani cui sono abbonata che aspettavano solo di essere letti! Dal giorno 1° novembre ad oggi». Inizia così la mail di una lettrice che abita in viale Venezia, a Bergamo, e che racconta la sua personale esperienza con il servizio di consegna della posta.

«Peccato che i quotidiani non si chiamerebbero così se non recassero notizie da leggere giorno per giorno. Non c'era ovviamente più spazio per altro e quindi spero che i settimanali in abbonamento arrivino nei prossimi giorni e con essi anche il tagliando dell'assicurazione scaduta, senza il quale, se circolo, sono in contravvenzione - continua la lettrice -. Mi chiedo: se il postino che consegna in una zona si ammala non si può pensare di dividere il suo lavoro tra i colleghi che servono le zone limitrofe? Come si può pensare di lasciare intere abitazioni senza la posta, che non è fatta solo di cartaccia ma anche di bollette che, se scadono, originano disservizi ancora maggiori?».

E la lettrice non molla la presa: «Approfitto per segnalare che lunedì mattina 12 novembre alle Poste centrali di via Locatelli c'erano solo due sportelli aperti per le raccomandate per i non correntisti mentre, quelli riservati, pur essendo senza utenti in coda, non potevano essere utilizzati. Le raccomandate le pagano anche i comuni cittadini che non hanno il conto corrente aperto con le Poste Italiane».

Si segnalano problemi anche a Redona perché un postino è in ferie.

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