Nuove gomme o nuova auto?
Ora c'è il «contributo ambientale»

Dopo i rincari dell'Rc Auto e della benzina, arriva il «contributo ambientale» per il recupero degli pneumatici fuori uso che l'automobilista pagherà all'acquisto di un'auto nuova o di pneumatici nuovi. Si parla di 3-4 euro a gomma, da 15 a 20 euro per auto.

Dopo i rincari dell'Rc Auto e della benzina, con l'inverno arriva un'altra novità: è il «contributo ambientale» per il recupero degli pneumatici fuori uso che l'automobilista pagherà all'acquisto di un'auto nuova o di pneumatici nuovi. Nel primo caso i fondi verranno raccolti e gestiti dall'Aci e nel secondo da Ecopneus, per questo si parla di «contributo ambientale» e non di «tassa». Lo Stato, infatti, non mette mano a questi introiti.

Il nuovo obbligo è già scattato e chi ora va a comprare nuovi pneumatici e nuove gomme se ne sarà già accorto. Sicuramente l'obiettivo è lodevole: smaltire correttamente i vecchi pneumatici, combattendo le ecomafie (che con il business delle gomme fuori uso da smaltire illegalmente incassano due miliardi di euro ogni cinque anni). Resta il fatto che il contirbuto, ancora una volta, pesa sui cittadini: si parla di 3-4 euro a gomma, che fanno da 15 a 20 euro di contributo per auto.

Fra circa tre mesi, Ecopneus avvierà il ritiro gratuito degli pneumatici fuori uso presso 30.000 tra gommisti, autofficine, sedi di flotte di veicoli su tutto il territorio nazionale. A seguire, l'invio agli impianti di trattamento o di valorizzazione. Un lavoro lodevole e molto imporante, ma non sarà comunque facile far digerire un altro contributo all'automobilista.

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