Pervertito il medico? No l'idea
L'Ordine assolve, ma è protesta

L'Ordine dei medici di Bergamo è finito al centro di una serie di proteste - arrivate via email anche alla nostra redazione - per aver assolto un proprio iscritto dall'accusa di aver offeso un altro medico, usando anche la parola «pervertito».

L'Ordine dei medici di Bergamo è finito al centro di una serie di proteste - arrivate via email anche alla nostra redazione - per aver assolto un proprio iscritto dall'accusa di aver offeso un altro medico, usando anche la parola «pervertito».

«Esprimo tutto il mio sdegno - hanno scritto nelle email i colleghi - per la vergognosa posizione assunta dal vostro Ordine in difesa del vosto iscritto dott. Giancarlo Comi, che ha gravemente offeso il dott. Fabrizio Salvi».

Tutto era accaduto durante una puntata di Report, trasmessa da Rai3 il 4 dicembre del 2011: in quell'occasione il neurologo Giancarlo Comi del San Raffaele di Milano, durante un'intervista, criticò Fabrizio Salvi, neurologo del Bellaria di Bologna (principale collaboratore del prof. Paolo Zamboni, lo scopritore della Ccsvi nella sclerosi multipla).

«Ma Salvi - disse Giancarlo Comi durante l'intervista ripresa da Report - non è un neurologo, è un pervertito a quest'idea, che non è neurologo». E subito aggiuse. «Cioè Salvi è un brav fiòl, that's all, scientificamente inesistente».

Diverse persone, dopo quella intervista, inviarono una segnalazione all'Ordine dei medici di Bergamo, al cui albo è iscritto Giancarlo Comi, chiedendo di valutare la gravità delle frasi pronunciate nei confronti di un collega.

A quasi un anno di distanza dalle segnalazioni, il 12 novembre scorso, è arrivata la risposta dell'Ordine di Bergamo, che sulla vicenda aveva aperto quella che viene definita una pratica deontologica.

«Si comunica - scrive il presidente Emilio Pozzi - che lo scrivente Ordine, presa in esame la pratica in oggetto, non ravvisando estremi di scorrettezza deontologica atti a giustificare ulteriori provvedimenti, ne ha disposto l'archiviazione». Non si è quindi neppure arrivati al passo successivo, che avrebbe potuto essere un procedimento disciplinare.

«Il termine "prevertito" - ha precisato Pozzi - è stato considerato come riferito non alla persona, ma alla teoria. È vero, si sarebbero potuti usare altri termini, ma l'indagine svolta dall'Ordine ha sminuito i termini del contrasto fra i due, riportandola sul piano dell'opposizione scientifica».

La teoria
Tutto il dibattito è legato a una pratica medica che dovrebbe aiutare gli ammalati di sclerosi multipla. Con un intervento mini invasivo si utilizza un palloncino per allargare le arterie che portano sangue al cervello. E questo, secondo i sostenitori, migliora le condizioni di vita del paziente.

Ma sulla pratica il dibattito è aperto, fra favorevoli e contrari. E non solo - ha spiegato il presidente dell'Ordine di Bergamo - fra i medici. «La Regione Lombardia, per esempio, ha detto no a questo tipo di interventi, e non concede alcun rimborso. Altre Regioni invece il rimborso lo concedono».

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