Open day al Seminario minore
Da 40 anni una scuola di vita

Correva l'anno 1972, e il Seminario minore di Bergamo si trasferiva a Bergamo da Clusone. Sono passati 40 anni e a correre non sono stati soltanto i tempi, ma anche le migliaia di ragazzi e giovani che qui hanno vissuto anni importanti della propria crescita umana e cristiana.

Correva l'anno 1972, e il Seminario minore di Bergamo si trasferiva a Bergamo da Clusone. Sono passati 40 anni e a correre non sono stati soltanto i tempi, ma anche le migliaia di ragazzi e giovani che qui hanno vissuto anni importanti della propria crescita umana e cristiana.

Nel fine settimana il Seminario di Bergamo rinnova il dialogo con la città, attraverso l'Open day della scuola media e superiore, in programma sabato, e la Giornata che domenica verrà celebrata in tutte le parrocchie di Bergamo. Da due anni, tra l'altro, la scuola è aperta anche agli esterni, cioè ai ragazzi che non hanno la vocazione sacerdotale e che semplicemente desiderano frequentare il Seminario minore come scuola paritaria. «L'Open day e la Giornata del Seminario sono appuntamenti – spiega il rettore monsignor Pasquale Pezzoli, che pure festeggia i 30 anni di attività in Seminario, 11 dei quali come rettore – che la Comunità prepara con entusiasmo».

Il Seminario è una grande «parrocchia», nella quale quotidianamente vivono e operano più di 250 persone. «Viviamo il presente e guardiamo con fiducia al futuro – aggiunge monsignor Pezzoli – offrendo ogni giorno opportunità educative di crescita. Le singole comunità (medie, biennio e triennio superiori, teologia) sviluppano un lavoro specifico senza perdere mai di vista l'aspetto complessivo, che comprende anche la Scuola per le vocazioni giovanili, diretta in via Garibaldi da don Carlo Nava. Arrivano giovani laureati o che hanno esperienze consolidate di lavoro». Se il Seminario è come una parrocchia, la Comunità delle medie è sicuramente l'oratorio, «il più bello della diocesi», come diceva don Gimmi Rizzi, ora parroco a Fiorano.

Bergamo in questo senso è un'isola felice: in tutta la Lombardia c'è solo Brescia che mantiene come Bergamo il Seminario minore. Quest'anno nelle medie ci sono 44 ragazzi, con numeri in aumento. Considerando anche il biennio delle superiori, in via Arena sono arrivati 24 nuovi allievi. Certo, i numeri restano limitati rispetto agli «anni d'oro», ma la sensazione è che ci sia una scelta più consapevole da parte di ragazzi e famiglie.

«I nostri migliori promoter – sottolinea don Andrea Sartori, alle medie dal 2011 dopo 13 anni come curato alla Celadina – sono proprio i ragazzi, che trasmettono entusiasmo e soddisfazione. Sono ragazzi felici e sereni, presenti. Qui trovano tanti fratelli, una grande famiglia, con cui condividere attese e impegno. Il nostro sforzo è quello di "decentrare", di togliere l'esagerata attenzione all'io che la società attuale impone in ogni modo. Avviene anche con i ragazzi più grandi, quelli ormai nell'età adolescente, dove la facilità di dialogo e l'entusiasmo diventano più carsici, ma non per questo meno profondi».

«Le opportunità per entrare in contatto con il microcosmo del Seminario sono tante – sottolinea don Doriano Locatelli, 31 anni da Corna Imagna, alle medie da quest'anno dopo cinque anni a Roma – non ultime le giornate "a porte a aperte" che si susseguono durante l'anno oppure le feste di Clackson (il 25 aprile e il 1 maggio), legate al giornalino che dagli anni '70 fa la gioia dei ragazzi e dei chierichetti nelle parrocchie». Il mondo entra ed esce dal Seminario e le esperienze si moltiplicano, spesso a Bani di Ardesio dove il Seminario gestisce una casa, aperta eventualmente a gruppi parrocchiali e comitive.

«Lì trascorriamo una due giorni durante l'anno – conferma don Lorenzo Quadri – e le vacanze estive che uniscono alla vita di comunità quella all'aria aperta e numerose esperienze di condivisione e servizio». Don Lorenzo, originario di Torre de' Roveri, è entrato in Seminario attraverso la Scuola delle vocazioni giovanili a 25 anni, dopo aver lavorato come designer grafico. Una scelta coraggiosa, che si rinnova nel quotidiano. «I ragazzi – sottolinea – confermano ogni giorno con il loro sincero entusiasmo la meraviglia sempre attuale della nostra vocazione e il grande amore di Dio per l'uomo».

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