Poste: la pedana mobile funziona
Il dipendente disabile può lavorare

Alla fine la pedana mobile funziona: da stamattina, giovedì 22 novembre, permette a un dipendente disabile di salire e scendere gli otto gradini che separano il parcheggio dagli uffici del Centro di recapito di Poste Italiane in via Galimberti a Redona.

Alla fine la pedana mobile funziona, da stamattina, giovedì 22 novembre, permette di salire e scendere gli otto gradini che separano il parcheggio dagli uffici del Centro di recapito di Poste Italiane in via Galimberti a Redona: lo chiedeva da molto tempo la Slc-Cgil per permettere ad un dipendente disabile, costretto da una malattia a camminare con un deambulatore, di raggiungere il proprio posto di lavoro.

Ogni mattina, infatti, C. M., affetto da sclerosi laterale progressiva, rischiava di farsi male, percorrendo la gradinata aggrappandosi al corrimano. Aperto da quasi tre anni, il Centro di recapito era dotato di pedana mobile che, però, non era mai stata messa in funzione nonostante le normative vigenti lo prevedano.

Dopo aver denunciato la situazione sulla stampa locale (e dopo averla segnalata anche all'interno dell'azienda con due diversi verbali di sopralluogo dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza nel 2010 e all'inizio di quest'anno) la Slc-Cgil aveva informato con una lettera spedita il 6 novembre anche la Direzione del Recapito Provinciale n.5 di Bergamo, l'ufficio delle Risorse Umane Regionali di Milano, il Presidio di Tutela Aziendale di Sesto San Giovanni e il Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'Asl di Bergamo.

«Da questa mattina possiamo dire che l'obiettivo è raggiunto - ha commentato poco fa Paolo Turani della segreteria provinciale della Slc-Cgil -. La struttura di via Galimberti finalmente torna ad essere allineata alle normative vigenti e i lavoratori diversamente abili di quell'ufficio hanno un accesso dignitoso e sicuro. Peccato avere dovuto ascoltare anche questa mattina le dichiarazioni della responsabile dell'Ufficio Recapito di Bergamo che ha accusato la Cgil di strumentalizzare il caso del lavoratore diversamente abile. Non ci si dica che strumentalizziamo un caso come questo: il lavoratore aveva tutto il diritto (e già tre anni fa) di avere a disposizione una pedana mobilie funzionante».

© RIPRODUZIONE RISERVATA