Yara, due anni fa la scomparsa
Stasera il ricordo in una Messa

Sotto la statua della Madonna, sul lato sinistro della parrocchiale di Brembate Sopra, non c'è più la gigantografia di Yara, scomparsa nel nulla quel 26 novembre di due anni fa. Questa sera alle 20,30 sarà celebrata una Messa per ricordarla.

Guardi la candela a forma di fiore sull'altare del Rosario e capisci le parole di don Corinno: «Yara ha fatto sbocciare tanto amore». Sotto la statua della Madonna, sul lato sinistro della parrocchiale di Brembate Sopra, non c'è più la gigantografia della ginnasta scomparsa nel nulla quel 26 novembre di due anni fa.

Spariti pure i quadernoni strabordanti di disegni e pensieri a raccontare l'attesa, la trepidazione fatta speranza e poi il dolore, forte, di averla ritrovata morta nel campo di Chignolo. Solo una candela bianca che pare una ninfea: «È la nostra Yara» sospira il parroco don Corinno Scotti che lunedì sera alle 20,30 celebrerà una Messa per ricordarla.

Tornare a Brembate Sopra due anni dopo quel maledetto venerdì, stretti dalla commozione del ricordo, è però tutt'altra storia. Percorri via Locatelli e come non ricordare i lampeggianti delle auto della polizia ferme ai lati, come non rivedere davanti agli occhi la barriera della Protezione civile in via Rampinelli, il sopracciglio teso di preoccupazione di Giovanni Valsecchi che smista i suoi, lo svicolare veloce delle mamme che accompagnano le loro figlie a ginnastica per proteggerle dai flash?

Oggi a Brembate c'è un paese che vuole continuare a credere che i mostri non esistono. Ma è venuto proprio qui, magari stava qui. Un paese che ricorda la sua Yara senza troppo clamore, come apparve chiaro (e strano ai molti assuefatti da Avetrana e dintorni) fin dall'inizio di questa brutta storia.

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