La Sanità privata giovedì in sciopero
«5 anni senza rinnovare il contratto»

Braccia incrociate, giovedì 13 dicembre, per i lavoratori della sanità privata: è la mobilitazione di 8 ore (per l'intero turno di lavoro o per l'intera giornata) proclamata dalla Funzione Pubblica Cgil e articolata sul territorio nazionale dall'11 al 15 dicembre.

Braccia incrociate, giovedì 13 dicembre, per i lavoratori della sanità privata: è la mobilitazione di 8 ore (per l'intero turno di lavoro o per l'intera giornata) proclamata dalla Funzione Pubblica Cgil e articolata sul territorio nazionale dall'11 al 15 dicembre.

In tutta la Lombardia lo sciopero si terrà il 13, con presidi nei capoluoghi di provincia. A Bergamo i lavoratori e la FP-CGIL presidieranno la sede territoriale della Regione Lombardia, in via XX Settembre a partire dalle 10 e fino a mezzogiorno. Quello di giovedì sarà solo il primo di due scioperi del settore: le altre otto ore di astensione dal lavoro si svolgeranno a gennaio, con una manifestazione nazionale a Roma.

“Scendiamo in piazza perché da 5 anni questi lavoratori non vedono un rinnovo economico del loro Contratto nazionale” ha commentato poco fa Luisa Carminati della Fp-Cgil di Bergamo.

“Protestiamo anche contro le ennesime intese al ribasso di Aiop e Aris, non sottoscritte dalla Fp-Cgil, e che riguardano i lavoratori delle residenze sanitarie anziani (Rsa) e delle strutture di riabilitazione. Per loro si prevedono il passaggio da 36 a 38 ore di lavoro a parità di salario, la riduzione di diritti e salario per i nuovi assunti a parità di mansione e professionalità, il mancato rinnovo del biennio economico 2008/2009 (60 mesi), ma anche il restringimento di agibilità sindacali. Per gli altri lavoratori ancora un rinnovo sembra non profilarsi”.

Nella nostra provincia lo sciopero riguarderà gli oltre 3mila lavoratori occupati nelle strutture associate ad AIOP (Associazione italiana ospedalità privata) come le Cliniche Humanitas Gavazzeni di Bergamo, il Policlinico San Marco di Zingonia, il policlinico San Pietro di Ponte San Pietro, la Casa di cura Habilita di Zingonia, la Clinica Quarenghi di San Pellegrino, e i lavoratori delle strutture associate ad ARIS (Associazione Religiosa Istituti Sociosanitari) come il Don Orione, la Clinica San Francesco, l'Istituto Palazzolo e l'RSD Don Guanella di Verdello. «Aris e Aiop scaricano la crisi su lavoratrici e lavoratori: ma il contratto non è una merce e sui diritti non si tratta” scrive la Fp-Cgil della Lombardia.

«Il nostro sindacato, anche in questa regione, lotta per la difesa dei posti di lavoro, il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, l'aumento dei salari in sanità privata. Per il contratto di settore e un sistema di regole che garantisca democrazia, partecipazione e ruolo alle lavoratrici e ai lavoratori. Per la difesa della qualità dei servizi a tutela della salute dei cittadini».

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