La rete delle istituzioni scolastiche
Nella Bergamasca 139 autonomie

La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell'assessore all'Istruzione, Formazione, Cultura Valentina Aprea, ha approvato la delibera che rende operativo il Piano di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche per l'anno 2013-2014.

La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell'assessore all'Istruzione, Formazione, Cultura Valentina Aprea, ha approvato la delibera che rende operativo il Piano di organizzazione della rete delle istituzioni scolastiche per l'anno 2013-2014.

Con questo provvedimento si conclude un complesso lavoro di organizzazione e razionalizzazione dell'offerta scolastica lombarda, secondo il principio dei «costi standard» (in Lombardia c'è un dirigente ogni 1.000 studenti, contro una media nazionale di 860) e valorizzando al massimo il compito di programmazione territoriale da parte delle Province, secondo linee guida regionali, nel pieno rispetto del principio di sussidiarietà verticale.

«In Lombardia - ha spiegato l'assessore Aprea - abbiamo realizzato un Piano secondo il principio dei "costi standard", trovando le migliori forme di organizzazione e razionalizzazione dei servizi, che diventano sempre più efficienti ed efficaci. Ci auguriamo che il modello lombardo venga preso a esempio da altre Regioni e a livello nazionale».

IL PIANO - Il Piano individua 1.151 autonomie scolastiche in Lombardia (contro le 1.224 dell'anno scolastico 2012-2013), di cui 794 del primo ciclo di istruzione (oggi sono 861) e 352 del secondo ciclo (a fronte delle 358 attuali), a cui vanno aggiunti 5 tra convitti ed educandati. "Va chiarito - ha spiegato l'assessore Aprea - che non vi sarà alcuna riduzione del servizio: nessun plesso scolastico è stato soppresso, ma si è provveduto ad accorparlo diversamente, completando, per quanto concerne in particolare il primo ciclo, l'opera di 'verticalizzazione' delle scuole dell'infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado in istituti comprensivi". Rimangono 'non verticalizzate' solo 9 autonomie di primo ciclo: 4 in provincia di Milano, nei Comuni di Bresso, Rozzano e San Donato Milanese; 2 in provincia di Pavia, nei Comuni di Alagna, Borgo San Siro, Dorno, Garlasco, Gropello Cairoli, Tromello, Zerbolò; 3 in provincia di Sondrio, nei Comuni di Bormio, Cosio Valtellino, Morbegno, Rasura, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva. Per queste si procederà a un'interlocuzione con le Amministrazioni e le scuole interessate, per individuare soluzioni adeguate già per l'anno scolastico 2013-2014.

CENTRI ISTRUZIONE ADULTI - E' inoltre prevista, con un successivo atto, la costituzione di circa 20 nuovi centri provinciali per l'istruzione degli adulti (Cpia). Si tratta di una riorganizzazione dell'offerta educativa, che prevede il riconoscimento dell'autonomia ai tradizionali Centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti (Ctp Eda), non appena il regolamento statale verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale.

CONFRONTO CON REALTÀ TERRITORIALI - "Sono state pienamente rispettate - ha spiegato l'assessore Aprea - le scelte realizzate dalle Province a livello territoriale". Regione Lombardia ha accompagnato l'attuazione del processo attraverso il dialogo e il supporto alle diverse realtà territoriali.

DIRIGENTI, ALLARME SUI POSTI VACANTI - Affrontando il tema della dirigenza, l'assessore Aprea ha auspicato un "esito positivo del ricorso" presentato contro la sospensione del concorso per 355 posti, che si è svolto nei mesi scorsi, sottolineando allo stesso tempo la necessità di pensare fin da subito a una nuova selezione. Già oggi infatti in Lombardia ci sono 440 reggenze, per cui se, per ipotesi, non venissero immessi in servizio i vincitori del concorso già svolto, si rischierebbe di avere oltre 700 sedi vacanti. Ma se anche dovessero assumere gli incarichi i 355 dirigenti per ora in sospeso, alcune sedi rimarrebbero comunque scoperte.

Ecco i dati provinciali delle autonomie scolastiche lombarde per l'anno 2013-2014.

- Bergamo 139 (98 primo ciclo, 41 secondo ciclo)
- Brescia 147 (108 primo ciclo, 39 secondo ciclo)
- Como 67 (50 primo ciclo, 17 secondo ciclo)
- Cremona 46 (29 primo ciclo, 17 secondo ciclo)
- Lecco 42 (28 primo ciclo, 14 secondo ciclo)
- Lodi 28 (19 primo ciclo, 9 secondo ciclo)
- Mantova 55 (39 primo ciclo, 16 secondo ciclo)
- Milano 331 (227 primo ciclo, 104 secondo ciclo)
- Monza 98 (68 primo ciclo, 30 secondo ciclo)
- Pavia 57 (38 primo ciclo, 19 secondo ciclo)
- Sondrio 38 (25 primo ciclo, 13 secondo ciclo)
- Varese 103 (71 primo ciclo, 32 secondo ciclo)

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