Candidatura Bergamo 2019
La diffida diventa un caso europeo

Sulla candidatura di Bergamo a Capitale europea della Cultura 2019 torna a pesare il caso Bertollini, l'ex project manager inizialmente incaricato di seguire il progetto e congedato da Palazzo Frizzoni a giugno. Bertollini per tutelarsi si rivolgerà anche a Bruxelles.

Sulla candidatura di Bergamo a Capitale europea della Cultura 2019 torna a pesare il caso Bertollini, l'ex project manager inizialmente incaricato di seguire il progetto e congedato da Palazzo Frizzoni lo scorso giugno. Riccardo Bertollini ha dato mandato ai suoi legali di fare richiesta formale di risarcimento danni al Comune e di diffidarlo dall'utilizzare il materiale da lui prodotto in un anno di lavoro.

«Una diffida che sarà comunicata anche alla Regione Lombardia, al ministero dei Beni culturali e all'Unione Europea», fa sapere l'ex project manager. A conti fatti il risarcimento richiesto si aggira sui 350 mila euro tra «saldo di quanto dovuto, avendo io ricevuto solo un acconto di 10 mila euro, compenso per l'attività di project manager e risarcimento per i danni arrecati alla mia immagine e professione».

La rimozione dall'incarico avvenne, lo ricordiamo, dopo che Bertollini aveva dichiarato, in un'intervista al nostro giornale, che la politica aveva preso il sopravvento sulla candidatura. La diffida potrebbe complicare l'iter della candidatura, ufficialmente presentata alla città il 13 dicembre scorso.

«Chiedo che si indaghi sul lavoro che Bergamo sta facendo - dice l'ex project manager - perché da quel che so il materiale che è stato presentato è frutto del mio impegno, a cominciare dal tema scelto, quello del lavoro. La mia proposta era "Bergamo tra utopia e impresa", ho girato mezza Europa per tessere relazioni internazionali e visitare le città che in passato sono state capitali della cultura, il lavoro preparatorio è il mio. Facile fare gli ultimi cento metri».

Sindaco e assessore alla Cultura liquidano la questione con poche parole, certi che le proteste dell'ex consulente non rappresentino un ostacolo sulla strada della candidatura. «La diffida arriverà anche all'Unione europea? E perché non al Papa già che ci siamo? - commenta ironico il primo cittadino Franco Tentorio -. Battute a parte, della questione si occuperà l'ufficio legale del Comune».

Leggi di più su L'Eco di domenica 23 dicembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA