Seggiovie chiuse, paese in piazza
Piazzatorre, l'economia muore

Sabato 29 dicembre Piazzatorre, soprattutto la Piazzatorre dei villeggianti, scenderà in piazza. Per dire no alla chiusura delle seggiovie. Uno stop che sta danneggiando attività commerciali e tutto il paese, d'inverno vivo soprattutto grazie allo sci.

Sabato 29 dicembre Piazzatorre, soprattutto la Piazzatorre dei villeggianti, scenderà in piazza. Per dire no alla chiusura delle seggiovie. Uno stop che sta danneggiando attività commerciali e tutto il paese, d'inverno vivo soprattutto grazie allo sci. Gli alberghi sono in forte difficoltà, le strade semivuote e la maggior parte delle 2.500 seconde case chiuse. Uno scenario desolante vissuto l'ultima volta una ventina d'anni fa.

Il mancato accordo tra Amministrazione comunale e il privato proprietario dell'area di partenza delle seggiovie di Torcola Vaga, alla fine, ha costretto allo stop, all'ultimo minuto. Proprio quando il Comune aveva trovato l'accordo con la società proprietaria delle seggiovie («Alta Quota») e il futuro gestore.

Ma al di là delle rispettive posizioni di Comune e privato, i manifestanti di oggi (il ritrovo è alle 18 davanti al municipio, qualcuno arriverà anche da Reggio Emilia) vogliono soprattutto dire che Piazzatorre non può permettersi di tenere chiuso un comprensorio sciistico con 15 impianti di risalita e 30 chilometri di piste.

L'iniziativa è partita da due villeggianti, peraltro entrambi milanesi e vicepresidenti dello sci club locale, l'Asd Piazzatorre, Alessandro Paderi e Mauro Boschi. «Vengo a Piazzatorre, dove ho casa, da quando sono bambino - dice Paderi, 44 anni -, e vogliamo dire che il paese non può restare senza impianti. Non ce l'abbiamo né contro il Comune né contro il privato proprietario. Vorrà essere solo un modo per attirare di nuovo l'attenzione su Piazzatorre, che non merita questa situazione».

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