Scoppia la guerra del muro
tra il Bobadilla e i residenti

«Uno fa tanta fatica per costruire qualcosa, innumerevoli sacrifici, un mutuo da pagare e poi si ritrova con una casa che non sente più sua. Tutta colpa di quel muro di Berlino». A parlare è Virginia Lodovici, residente a Dalmine in via Pascolo.

«Uno fa tanta fatica per costruire qualcosa, innumerevoli sacrifici, un mutuo da pagare e poi si ritrova con una casa che non sente più sua. Tutta colpa di quel muro di Berlino». A parlare è Virginia Lodovici, residente a Dalmine in via Pascolo.

E il muro di Berlino al quale si riferisce è in realtà una barriera antirumore, costruita per proteggere e separare le case da quello che è il nuovo parcheggio auto del Bobadilla, uno tra i locali notturni più frequentati nella Bergamasca. Che qualcosa nella zona andasse fatto era evidente per eliminare la sosta selvaggia.

Ora con il nuovo parcheggio costruito proprio dietro al locale le cose avrebbero dovuto migliorare se non che, insieme all'area di sosta, è stato costruito anche un muro fonoassorbente. Un parcheggio che doveva risolvere uno dei problemi critici di quell'area, il rumore, e che invece, per chi ci abita, si è trasformato in un incubo.

Il parcheggio è stato costruito dal Bobadilla, ma la richiesta della barriera è arrivata direttamente dal Comune. Dalla discoteca fanno sapere che l'esborso economico non è stato indifferente: «È stata una cifra importante per noi. Quella della barriera è una richiesta che ci è arrivata direttamente dal Comune. Dispiace per le famiglie che vivono lì, ma i lavori sono stati fatti nel pieno rispetto delle leggi e delle regole».

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