Ryanair, parla Michael O'Leary:
«Rispetteremo la legge in Italia»

«Se l'Italia cambia la legge noi la rispettiamo». Così l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, ha risposto, a Bari, alle domande dei giornalisti in merito alla possibilità che ora Ryanair debba pagare i contributi dei propri dipendenti in Italia.

«Se l'Italia cambia la legge noi la rispettiamo». Così l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, ha risposto, mercoledì 9 gennaio a Bari, alle domande dei giornalisti in merito alla possibilità che ora Ryanair debba pagare i contributi dei propri dipendenti in Italia e non in Irlanda come avviene adesso, in base all'articolo 38 del decreto Crescita 2.0 del governo Monti. «Noi - ha precisato - in qualunque base operiamo rispettiamo le regole».

Infine O'Leary, che ha parlato anche a Bologna nel suo tour italiano, ha sottolineato la necessità di «tasse più basse e investimenti privati per favorire la crescita degli aeroporti europei. Spero che il nuovo governo riconosca che il turismo è una delle industrie con maggiori potenzialità di crescita qui in Italia, e che è anche un settore che può creare lavoro per giovani. Spero che abbia una politica che incoraggi l'Enac a ridurre le tasse aeroportuali».

Non c'è dunque nessun rischio di fuga dall'Italia e non ci sarà nemmeno nessun ridimensionamento, com'è invece avvenuto in Spagna dove Ryanair - che ha in Orio al Serio una delle sue basi più importanti in ambito europeo - ha ridotto la sua presenza per il raddoppio delle tasse aeroportuali i scali chiave come Madrid e Barcellona.

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