Avviata la Radioterapia
con un laser super potente

È entrato in funzione il primo dei tre acceleratori lineari per la Radioterapia al nuovo Papa Giovanni XXIII: la macchina attivata (e già utilizzata, dopo le necessarie tarature e le prove, sui primi pazienti) è la più avanzata presente sul mercato italiano ed europeo.

È entrato in funzione il primo dei tre acceleratori lineari per la Radioterapia al nuovo Papa Giovanni XXIII: la macchina attivata (e già utilizzata, ovviamente dopo le necessarie tarature e le prove, sui primi pazienti) è la più avanzata presente sul mercato italiano ed europeo, si chiama «Trilogy» e consente di garantire ai pazienti estrema precisione di trattamento e agli operatori di poter lavorare nella massima sicurezza e con la migliore tecnologia per prestazioni terapeutiche più efficaci.

«Abbiamo il top in quanto a tecnologia, siamo soddisfatti. Entro poche settimane potremo fare entrare in funzione anche la seconda macchina, stiamo infatti effettuando le tarature sul secondo acceleratore. E a breve, quando i cicli di terapia già in lista e in corso ai vecchi Riuniti andranno a esaurimento, potremo trasferire il terzo da Largo Barozzi a qui. Questo verrà ammodernato e accessoriato così da essere assimilabile al Trilogy appena inaugurato», spiega il direttore della Radioterapia, Luigi Franco Cazzaniga.

I primi pazienti sono stati trattati giovedì 17 gennaio, 4 in tutto, e ieri altri 7: con l'entrata di funzione del primo dei tre acceleratori nucleari dovrebbe smaltirsi anche la coda delle liste d'attesa che, soprattutto in fase di trasloco, erano piuttosto intasate: «In effetti il momento critico è stato nel trasferimento da Largo Barozzi alla Trucca ma già ora, in realtà, siamo in una fase di messa a regime delle liste d'attesa. Il sistema di copertura dei bisogni terapeutici della popolazione, con gli altri acceleratori lineari sul territorio, come nell'Azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio e all'Humanitas Gavazzeni (che dal settembre 2012 utilizza la stessa tecnologia), funziona perfettamente. Qui al Papa Giovanni, una volta arrivati al completo funzionamento delle tre macchine riteniamo di poter garantire trattamenti fino a 90 persone al giorno», sottolinea Luigi Cazzaniga.

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