Assistenza domiciliare a Bergamo
«No ai tagli»: è stato d'agitazione

Sono sempre più preoccupati i lavoratori addetti al Servizio di assistenza domiciliare del Comune di Bergamo: da martedì sono in stato di agitazione, dopo l'assemblea di lunedì. Nuovo appello all'Amministrazione: è stato d'agitazione.

Sono sempre più preoccupati i lavoratori addetti al Servizio di assistenza domiciliare del Comune di Bergamo: da martedì sono in stato di agitazione, dopo l'assemblea di lunedì. All'ordine del giorno della riunione dei dipendenti c'era il passaggio di gestione del servizio (a partire dal 1° febbraio) ma anche il taglio previsto nel nuovo capitolato dalla co-progettazione tra Comune di Bergamo e Ati Solco Città Aperta-Solco Ribes.

I sindacati di categoria Fp-Cgil e Fisascat-Cisl di Bergamo ora tornano sulla vicenda mentre, i sindacati dei pensionati attendono l'incontro con l'amministrazione comunale già previsto per venerdì 1° febbraio.

“Ricordiamo che il servizio SAD del Comune di Bergamo ha subito negli ultimi anni una riduzione costante - hanno sottolineato oggi Roberto Rossi della Fpe Giovanna Bettoni della Fisascat di Bergamo - . Nel capitolato del 2008 le ore di servizio erano 107.000, sono passate a 102.000 nel 2011 e si ridurranno al numero ora comunicato di circa 83.000. L'assemblea di lunedì ha espresso forte preoccupazione perché questa riduzione del servizio ricade, oltre che sugli utenti del Comune di Bergamo, anche sul monte ore delle lavoratrici, abbassando di fatto il loro stipendio”.

Il personale interessato al passaggio è composto da 88 persone (interamente part time) di cui 87 donne: si tratta di persone in alcuni casi sole e con figli a carico, in altri casi si tratta di famiglie monoreddito con coniuge disoccupato. “Per tutti un taglio del reddito rischia di avere pesanti ripercussioni familiari - continuano i due sindacalisti -. Ricordiamo anche che da diverso tempo all'addetta al servizio Sad è richiesta una forte dose di flessibilità di un orario di lavoro già di per sé ridotto rispetto al tempo pieno. Chiedere ulteriori riduzioni del monte ore non agevola nemmeno la ricerca di un'altra occupazione, complementare alla prima, in quanto risulta complicato incastrare gli orari di lavoro”.

Per questo motivo l'assemblea del personale ha chiesto con forza al Comune di Bergamo “uno sforzo fattivo in termini di risorse impiegate nel servizio, nella consapevolezza che tale richiesta incontri anche la legittima aspirazione di quel pezzo di cittadinanza che del servizio Sad è fruitrice”.

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