Il «Giorno del ricordo» a Bergamo
Vittime delle foibe, un giardino

Il sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri Staffan de Mistura interverrà sabato 9 e domenica 10 alle cerimonie indette dall'amministrazione comunale di Bergamo per il «Giorno del Ricordo».

Il sottosegretario di Stato del Ministero degli Affari Esteri Staffan de Mistura interverrà sabato 9 e domenica 10 alle cerimonie indette dall'amministrazione comunale di Bergamo per il «Giorno del ricordo». Le iniziative sono state presentate questa mattina nel corso di un incontro con la stampa a Palazzo Frizzoni, al quale sono intervenuti il sindaco Franco Tentorio e la presidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Maria Elena Depetroni.

Nella giornata di sabato 9 febbraio è previsto un incontro con il sindaco Tentorio e il sottosegretario de Mistura nella sala consiliare, nel corso della quale si terrà una commemorazione delle vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata.

Il clou della manifestazione avrà luogo domenica 9 febbraio. Alle 9,45 nel Parco delle Rimembranze alla Rocca le autorità civili e militari, i rappresentanti delle associazioni giuliane-dalmate e i cittadini bergamaschi deporanno corone d'alloro al monumento dedicato alle vittime delle foibe.

Da qui ci si trasferirà poi in Città Bassa, dove alle 10,30 in via Sempione 8/D (prima strada a destra di via Ponchielli) si svolgerà una cerimonia di intitolazione al «Giorno del Ricordo» del giardino pubblico.

Infine alle 11,30 nella chiesa di San Bartolomeo si terrà una santa messa che sarà presieduta dal vescovo mons. Francesco Beschi.

«Il Giorno del ricordo» è stato istituito con apposita legge del 30 marzo 2004 per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

Oltre al ricordo, la legge vuole «valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica e a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero».

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