Bruni, cena elettorale in città
«Mandiamo in soffitta Formigoni»

Bruni, tutto esaurito alla cena di autofinanziamento da «Giuliana». Sono stati oltre 150 i sostenitori dell'ex sindaco di Bergamo, Roberto Bruni, oggi candidato alle elezioni regionali con la lista «Con Ambrosoli presidente - Patto civico». Menù, come da tradizione, composto da tris di primi, secondo a base di arrosto e polenta e, dulcis in fundo, tiramisù. Prima che venisse servito il dolce, però, Bruni ha fatto il punto sulla propria campagna elettorale, che durerà ancora 17 giorni e che entra ora nella fase clou.

«Ogni voto è importante e il passaparola, più della presenza televisiva, rimane fondamentale - ha detto Bruni - a maggior ragione in questa battaglia di fondamentale importanza, in cui si intravede la concreta possibilità di voltare pagina e di mandare in soffitta l'esperienza della giunta Formigoni e dell'alleanza forzaleghista, che ha governato per 18 anni, spesso appoggiandosi a un invasivo intreccio tra affari e politica».

Bruni ha anche sottolineato il coraggio del centrosinistra riguardo alla scelta di un candidato come Umberto Ambrosoli: «È giovane e intelligente, ha sulle sue spalle una scelta familiare importante e ha molta voglia di fare. Questa candidatura, che ha visto un passo indietro da parte dei partiti, rappresenta infatti l'unica possibilità di cambiamento per la Lombardia».

La partita si gioca però su due versanti, e il voto in Lombardia, ribattezzata «l'Ohio» d'Italia, ha assunto un peso determinante anche per le elezioni a livello nazionale: «Le province di Bergamo, Brescia, Como e tutta la fascia pedemontana rappresentano zone più che in bilico dal punto di vista elettorale, da qui può passare la vittoria in Senato e il destino del Paese: in questo senso non contano solo i partiti, a cui va comunque la nostra riconoscenza, ma i cittadini, conta ciascuno di noi». L'ex sindaco di Bergamo si è anche soffermato sull'agenda che dovrà seguire la prossima legislatura regionale, in particolar modo per quanto riguarda la questione sociale: «Da non credente ho avuto modo di apprezzare e condividere in molte parti la lettera inviata dalla Curia diocesana bergamasca ai candidati, in primis per quanto concerne il tema del lavoro e del ridare speranza ai giovani e alle donne».

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